Confini territoriali tra Pomezia e Ardea, consiglieri sul chi va là

28 novembre 2011 | 00:30
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Confini territoriali tra Pomezia e Ardea, consiglieri sul chi va là

Centore (La Destra): “Chiedo al Presidente del Consiglio e al Sindaco di fare chiarezza sulla situazione”

Il Faro on line – Con gli arresti dei due tecnici dell’ufficio urbanistica del comune di Pomezia, ad Ardea diversi politici, sono  sempre più  convinti che prima di approvare in consiglio comunale, qualsivoglia variante urbanistica sarebbe meglio attendere le decisione dell’inchiesta che sta portando a termine il P.M. Giuseppe Travaglini  aperta a seguito dell’informativa del capitano Aldo Secci e successivamente affidata per le indagini al nucleo investigativo dei carabinieri di Pomezia. Inchiesta riguardante lo sconfinamento di Pomezia sul territorio di Ardea in zona Pontina Vecchia dove, stando alla relazione dell’attento tecnico responsabile del patrimonio comunale, Vincenzo Diana, il terreno dove il comune di Pomezia avrebbe rilasciato permessi a costruire sarebbe parte integrante del territorio di Ardea.

A dar ragione a Diana una planimetria firmata dalla Prefettura di Roma e approvata con decreto del Presidente della Repubblica di allora (foto di lato). A sollecitare la risoluzione dei confini tra Pomezia e Ardea c’è anche una nota inviata dall’assessore al patrimonio del Comune di Ardea, Maria Pia Pagano, la quale ritiene di dove attendere il giudizio del Tribunale, anche se inequivocabilmente dalle planimetrie si evince che l’area su cui Pomezia ha fatto edificare appartiene al Comune di Ardea. Fu lo stesso presidente del consiglio Policapro Volante a sollevare il problema fornendo alla stampa planimetrie catastali e quant’altro servì a far sì che il solerte capitano Secci, inviasse il tutto al vaglio del P.M. Travaglini, lo stesso che ha emesso giorni fa gli arresti dei tecnici Pometini.

Altro motivo che sicuramente bloccherà almeno per questa legislatura le varianti urbanistiche relative alla  compensazione tra privati e comune, sono gli arresti dei tecnici del settore urbanistico del Comune di Cerveteri. Fatti questi che avrebbero fatto diventare più scrupolosi gli stessi consiglieri comunali. In merito alla Convenzione Puccini il consigliere Luca Fanco avvertì l’intera assise che, qualora avessero votato tale convenzione, avrebbe mandato all’attenzione del dottor Travaglini. Lo stesso consigliere Fanco è l’autore di un esposto inviato a ottobre  all’architetto Diana, alla polizia municipale, ai carabinieri, alla guardia di finanza, alla Procura della repubblica ed alla Corte dei Conti, nel quale richiede controlli urbanistici al fine di verificare la legittimità delle concessioni edilizio (permessi a costruire) e commerciali in zona Tor San Lorenzo.

Nella vicenda interviene il giovane segretario comunale della La Destra, Simone Centore che dice: “Chiedo al Presidente del consiglio e al Sindaco, di portare a votazione per il bene del paese il lavoro svolto dall’architetto Diana con la collaborazione del geometra Mauro Rossi coordinati dall’assessore al patrimonio Maria Pia Pagano. E’ necessario  ratificare la già avvenuta acquisizione al patrimonio comunale del canile abusivo e per questo inserito al patrimonio sito in zona Caffarella. Il giovane segretario ricorda come sia urgente un altro provvedimento: quello di recintare con paletti e reti i terreni comunali onde evitare che malintenzionati possano occuparli. Centore conclude ricordando che a tre anni dall’approvazione del Piano particolareggiato della Banditella Alta, per disguidi comunali ancora la Regione Lazio non li ha potuti approvare”.