Verrecchia a casa, la gioia dell’Arcivescovo

15 gennaio 2012 | 03:43
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Verrecchia a casa, la gioia dell’Arcivescovo

Prima domenica dopo la liberazione della Savina Caylyn

Il Faro on line – Domenica 15 gennaio vede per la prima volta a casa sua il comandante marittimo Antonio Verrecchia di Gaeta. Alle ore 12.45 di martedì scorso 10 gennaio era giunto all’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma; subito dopo l’abbraccio dei familiari vi era stata la partenza per Gaeta accompagnato dal sindaco dott. Antonio Raimondi e dalla Polizia locale. Nel primo pomeriggio in Piazza XIX Maggio vi è stata la calda accoglienza della città e i presenti hanno apprezzato il breve saluto del direttore di macchina della nave mercantile Savina Caylyn che ha ringraziato i gaetani della vicinanza e dell’affetto dimostrato nei confronti suoi e della sua famiglia durante i tanti mesi di sequestro a bordo della nave dove era imbarcato. “La Chiesa che è in Gaeta – afferma un comunicato della Curia – non ha mai fatto mancare la sua vicinanza alla famiglia Verrecchia, promuovendo momenti di preghiera e fiaccolate per tenere alta l’attenzione istituzionale nazionale sul sequestro e per invocare l’attenzione dell’Altissimo sulle attese e le speranze di tutti coloro che vogliono bene al comandante Antonio Verrecchia che, dopo quarantacinque anni di lavoro da marittimo, ha deciso di chiudere tale esperienza professionale, colpito nell’anima, ancor più che nel fisico. Il nostro amato Arcivescovo S.E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio ha sempre pregato per lui, ha presieduto i vari momenti di sensibilizzazione e di preghiera e ha atteso in piazza il suo arrivo. All’abbraccio paterno al momento dell’arrivo a Gaeta il comandante Verrecchia ha voluto rispondere anche baciandogli l’anello episcopale in segno di gratitudine. L’Arcivescovo ha voluto evidenziare nel suo intervento la gioia della Chiesa di Gaeta e di come finalmente le angosce siano cessate, sciogliendosi nella gioia, con la gratitudine al Signore che ha accolto la preghiera collettiva della comunità per un suo concittadino fratello in Cristo”.