“Tidei e Luciani pensino ai progetti per la città”

19 gennaio 2012 | 00:33
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“Tidei e Luciani pensino ai progetti per la città”

Moscherini: “La smettino di tirarmi in ballo”

Il Faro on line – “Nella polemica alla quale ho assistito sugli organi di stampa, che vede Luciani accusare Tidei di aver insinuato l’esistenza di accordi segreti tra me e alcuni candidati alle primarie del centro sinistra per un sostegno più o meno diretto e l’Onorevole che risponde negando di aver mai fatto affermazioni simili, salvo poi affermare di ritenere doveroso vigilare su eventuali tentativi di inquinare la votazione e ricordare che chi vota alle primarie deve essere un elettore del centro sinistra, invito i contendenti a non preoccuparsi del mio contributo in favore di qualunque di loro. L’unica vigilanza che dovrà essere attivata non è nei miei confronti ma solo verso qualche imbroglione habitué dei voti dei congressi, che potrebbe decidere di replicare anche con le primarie.”
“Le vere primarie dovrebbero essere fatte tra iscritti ai partiti del centro sinistra e non tra gli elettori, perché questi ultimi non hanno una cartella clinica o un’apposita carta d’identità da mostrare al seggio. Il mio invito è quindi a lasciarmi in pace, visto che al momento sono fin troppo impegnato a governare la comunità in un momento peraltro difficile, nel quale di tutto c’è bisogno fuorché del loro teatrino.”
“Quanto all’Onorevole invece di occuparsi di me cominci piuttosto a rendere conto di quanto ha fatto da parlamentare, di quanti finanziamenti abbia portato alla città in 10 anni, di quanti progetti abbia portato a compimento, al di là della solerte cura dei propri interessi personali, nella quale dobbiamo riconoscergli un livello di eccellenza difficilmente imitabile.”
“Agli iscritti del centro sinistra mi permetto infine di dare un umile consiglio, che è quello di votare e scegliere chi conosce cos’è il lavoro e chi ha proposte concrete di sviluppo del territorio, perché Civitavecchia di chiacchiere in passato da certi personaggi ne ha sentite fin troppe.”