Piano porti e coste del Lazio, una risorsa da valorizzare

2 marzo 2012 | 18:52
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Piano porti e coste del Lazio, una risorsa da valorizzare

Presentato dalla governatrice Polverini e dall’assessore Lollobrigida

Il Faro on line – Il  Lazio, che rappresenta la quinta regione italiana per numero di industrie cantieristiche (imbarcazioni, accessori e servizi nautici ) e la settima in termini di mano d’opera occupata, è caratterizzata da un insieme di condizioni favorevoli per uno sviluppo economico e commerciale del settore, finalizzato a migliorare e sviluppare le attività già presenti e a promuovere attività altamente tecnologiche legate ai nuovi sistemi di costruzione e di navigazione, come quelli richiesti nella produzione delle imbarcazioni di grandi dimensioni. Una realtà che deve essere studiata e sfruttata al meglio per creare lavoro e occupazione. Proprio per questo oggi nella sede della Regione Lazio  sono state presentate le Linee guida per la redazione del nuovo Piano dei Porti e delle Coste del Lazio. Ad illustrare lo studio, elaborato dalla Giunta regionale, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e l’assessore regionale alle Politiche per la Mobilità e il Tpl, Francesco Lollobrigida. Si tratta di un’analisi preliminare ed approfondita del sistema portuale laziale per individuare scenari ed obiettivi, al fine di arrivare a una pianificazione integrata e sostenibile delle aree costiere della Regione.L’obiettivo è creare un circuito portuale che affermi ancora di più all’interno del Mediterraneo il ruolo del sistema Lazio, in considerazione inoltre della sua collocazione geografica quale regione al centro dei traffici e degli scambi nazionali e internazionali. Fra gli obiettivi l’intensificazione delle ‘Autostrade del Mare’ per lo sviluppo del trasporto nazionale merci e passeggeri, la creazione delle ‘Metropolitane del Mare’ per il collegamento fra i porti e con le principali località costiere, l’incremento dei posti barca e la crescita dell’industria cantieristica.  Lo sviluppo del turismo e delle economie passerà inoltre attraverso l’incremento delle aree dedicate alla nautica minore, con l’individuazione di nuove forme di capacità ricettiva di qualità. Il tutto, nel rispetto delle normative ambientali e paesaggistiche: la gestione del territorio dovrà infatti tenere conto delle analisi sul rischio ambientale effettuate sulle macroaree, della compatibilità idrogeologica, del fenomeno dell’erosione e delle zone soggette a vincolo. Alla presentazione hanno partecipato i componenti della Cabina di Regia del Mare, che si è riunita questa mattina, di cui fanno parte rappresentanti delle Province costiere, dell’Anci, dei ministeri dell’Ambiente, del Turismo e dei Trasporti, della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, degli assessorati e direzione regionali competenti.
Marco Staffiero