“Sono un cittadino di Nettuno. La città mi appartiene”

4 marzo 2012 | 04:50
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“Sono un cittadino di Nettuno. La città mi appartiene”

Incontro dibattito organizzato dal Movimento Civico “Cittadini per Nettuno”

Il Faro on line – “Sono un cittadino di Nettuno, la Città mi appartiene, contiene i miei affetti ed i miei interessi; dunque, voglio sapere, voglio esserci, voglio decidere”. È stato questo il tema portante dell’incontro dibattito organizzato dal Movimento Civico “Cittadini per Nettuno”, a cui hanno partecipato oltre 150 persone in una gremita sala interna del bar “Le Sirene”. A moderare l’incontro c’era il giornalista de Il Tempo, Daniele Di Mario, affiancato dal portavoce del Movimento, Eugenio Bartolini, e dall’ex Sindaco di Nettuno, Vittorio Marzoli (nella foto). È toccato a Bartolini aprire la kermesse: “Nettuno ha bisogno di un rilancio. La Città è abbandonata a se stessa: ne sono testimonianza, ad esempio,la stazione ferroviaria ed il Borgo Medievale, ormai terra di nessuno. C’è carenza di parcheggi e si soffre per l’assenza di un nuovo Piano Regolatore Generale. Occorre, dunque – ha proposto Bartolini – Creare nuovi sbocchi turistici, infrastrutture alberghiere e della ristorazione, smuovere il mondo culturale e creare percorsi naturalistici e storici”. A margine di quest’intervento hanno preso la parola tre cittadini Nettunesi: Gianni Iona, rappresentante di categoria per artigiani e commercianti, Silvio De Franceschi, geometra e sindacalista Filp Cisal, e Marco Federici, operatore nel settore del turismo. “Le Amministrazioni Comunali non devono lasciare sola la nostra categoria – ha affermato Iona – Mi auguro che la politica, in futuro, aiuti i commercianti, gli artigiani e contribuisca a creare lavoro, indotti per il turismo ed un futuro per i giovani”.

De Franceschi, invece, si è soffermato sul settore dell’edilizia. “Il settore edilizio è stato per decenni importantissimo a Nettuno, ma oggi giace come un malato grave lasciato al proprio destino. È lodevole l’impegno dell’Amministrazione nello studiare nuovi strumenti urbanistici, ma tutto ciò è lontano, visto che le esigenze del settore sono impellenti. Ad Anzio, ad esempio, il nuovo Prg ha reso minore la portata della crisi. Nell’immediato, occorre che l’Amministrazione applichi l’Imu al livello minimo consentito, snellisca i provvedimenti su condono edilizio, fasce di rispetto ed interventi sul patrimonio edilizio esistente per eliminare il degrado anche dalle zone centrali”.
Secondo Federici, invece, la crisi è caduta su un malato già sofferente. “Turismo e commercio si muovono di pari passo – ha spiegato – Quest’ultimo si muove se c’è flusso turistico per tutta la stagione e non solo ad agosto: Nettuno potrebbe avere sbocchi, per il suo clima, da marzo a novembre, sfruttando il turismo balneare, religioso, enogastronomico e culturale. Il problema, però, è che non si è mai investito sul turismo come industria: l’impegno per le future Amministrazioni, dunque, sarà di incrementare il turismo, magari ponendo anche figure competenti nel relativo assessorato e portando gente che guarda i concerti che, conseguentemente, non basta organizzare ma vanno promossi anche al di fuori della città”.Proprio sui dati dell’afflusso turistico a Nettuno, si è aperto l’intervento di Vittorio Marzoli che, in premessa, ha voluto ringraziare tre personaggi eccellenti presenti in platea, ossia il Presidente dell’Università Agraria, Giuseppe Vari, l’ex Sindaco Carlo Conte ed il Consigliere Comunale Carlo Alemagna.

“L’Istat, escludendo i dati relativi ad alcuni grandi eventi vissuti dal territorio nell’ultimo decennio tra cui spiccano il Giubileo ed il centenario della morte di Santa Maria Goretti, che portarono a Nettuno centinaia di migliaia di visitatori, ha calcolato che nel 2000 si avevano 97mila presenze turistiche annue, mentre nel 2005 si arrivò a 140mila, con un incremento di 43mila persone. Nel 2010, invece, si è registrato un decremento di 68mila presenze, scendendo a quota 78mila. A questi dati si aggiungono quelli della disoccupazione che nel 2005 era pari al 7,4%, mentre ad oggi siamo al 10,2%, con il 33% del totale che fa riferimento ai giovani. Occorre, quindi – ha spiegato Marzoli – ridare speranza e fiducia agli operatori di settore, manovrando il sistema delle piccole imprese per far ripartire l’economia della città. Senza un progetto, quelle 20 serrande già abbassate fino ad oggi tra attività commerciali ed imprese potrebbero aumentare: è necessario, dunque, mettere insieme le forze vive della città, con la fiducia in una classe dirigente preparata, diversamente da quella che oggi governa la Città che non sembrerebbe esserlo. L’ambizione di questo gruppo di amici del Movimento Civico è creare le condizioni per far riscoprire ai cittadini di Nettuno la voglia di essere i principali interpreti della città, uscendo da questo futuro nel quale non si capisce bene cosa ci siamo ripresi, visto che siamo tornati venti anni indietro. Per far ciò, occorre partire da strumenti di democrazia partecipata, con il coinvolgimento degli abitanti del centro e della periferia, anche dal punto di vista informativo, e render coscienti che può esistere un progetto di rilancio della Città, fatto con persone responsabili. In concreto e nell’immediato, bisogna ridurre la pressione fiscale locale, diminuendo quindi l’aliquota Irpef, abbassando la Tosap che, nell’ultimo anno, è raddoppiata, ed applicando l’Imu al minimo consentito. È auspicabile, poi, rilanciare il turismo, il commercio e l’edilizia, dando anche attuazione ai piani urbanistici di recupero visto che, per realizzare il nuovo Piano Regolatore Generale, occorreranno minimo tre anni; stanziare fondi comunali a sostegno delle imprese giovanili; organizzare manifestazione nazionali da vendere a molti e non a pochi intimi ed infine creare un’immagine di Nettuno come una Città bella e sana”.