“Dal federalismo dei porti laziali, alla logistica ed intermodalità complessa”

8 marzo 2012 | 00:49
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“Dal federalismo dei porti laziali, alla logistica ed intermodalità complessa”

Portualità, intervista al delegato provinciale Giambattista Balletta

Il Faro on line – E’ delegato alle autostrade del mare ed intermodalità per la Provincia di Latina, oltre ad essere un dirigente della Grimaldi Navigazione di Napoli. Stiamo parlando di Giambattista Balletta, esponente politico di spicco del Pdl di Gaeta, il quale è autore, tra le altre cose, di diversi studi sull’intermodalità del territorio pontino e sulle potenzialità del Porto Commerciale “S. D’Acquaisto” di Gaeta.

Cosa ne pensa del federalismo dei porti laziali?

“Sicuramente il federalismo è stata una scelta di metodo azzeccata e lungimirante ma e anche vero che occorre un processo di sviluppo moderno approfondendo le delicate dinamiche di mercato che si agitano alle spalle dei porti. Occorre recuperare terreno rispetto alla gestione Ciani e il suo lungo commissariamento; è la ripresa economica che c’è lo impone. I decreti “ Salva Italia” e “Cresci Italia” si muovono in questa direzione tanto è vero che i porti potranno siglare atti di programmazione infrastrutturale con regioni, province e comuni; un’interessante opportunità per la piattaforma portuale laziale che ha tutte le carte in regola per avere un ruolo guida nel Mediterraneo. La realtà portuale è una grande leva di sviluppo per una vasta area geografica e lo dimostra il fatto che laddove c’è un porto con traffici sia croceristici che merci, il porto è una realtà imprenditoriale di primissimo piano capace di generare un notevole indotto su tutta la sua filiera”.

Lo sbarco delle merci polverose è un tema ambientale molto delicato per il Golfo di Gaeta.

“La tutela dell’ambiente e della salute sono aspetti fondamentali che tutte le istituzioni devono garantire aggiungendo che se il porto di Gaeta vuole avere un futuro deve necessariamente incominciare a diversificare i suoi traffici attraverso un’adeguata dotazione infrastrutturale sia portuale che retroportuale. Se saremo in grado di aprire una nuova fase potremmo creare molti nuovi posti di lavoro”.

L’autonomia finanziaria dei porti può agevolare alcuni processi?

“La leva dell’autofinanziamento dei porti deve essere assolutamente tutelata e fortunatamente le recenti dichiarazione del ministro Passera si muovono in questa direzione. I porti sono degli asset logistici importantissimi per le filiere produttive territoriali dove anche gli scali ferroviari dovranno fare la loro parte. E’ impensabile che piattaforme ferroviarie, distanti pochi km dai porti, si facciano guerra sulle tariffe invece di fare sistema. In tal senso stiamo dialogando con le piattaforme ferroviarie delle province di Latina e Frosinone ritenendo che sia un modello da applicare anche in altri porti laziali considerando il decreto liberalizzazioni del governo Monti”.

Che ruolo ha la riqualificazione del water front per i comuni della nostra provincia?

“E’ una scelta strategica per il rilancio di molti comparti produttivi e di servizI è impensabile pensare allo sviluppo urbanistico di una città senza legarlo alla valorizzazione di un porto, turistico o commerciale e del suo water front. In tal senso abbiamo degli esempi importanti come Barcellona, Valencia, Genova e da ultimo Salerno mentre, purtroppo, ancora oggi una città bellissima come Napoli non riesce a far decollare la sua economia del mare. Molti comuni litorali della nostra provincia, compresa Gaeta, sono ancora oggi in ritardo ma è anche vero che ci sono molte delicate questioni in ballo, motivo per cui occorre una grande dose di coraggio da parte delle istituzioni. Il protocollo d’intesa tra provincia di Latina e i comuni litorali inclusi nel distretto regionale della nautica si muove in questa direzione”.

Sicuramente la nascita dell’Authority dei Trasporti, voluta dal governo Monti, creerà un nuovo equilibrio in questo settore. Quali dovrebbero essere le priorità del neonato ente?

“Oggi c’è un forte fermento sul tema e, credo, che tra i suoi principali obiettivi ci debba essere sia la separazione tra gestione commerciale e proprietà della rete ferroviarie sia la definizione dei ruoli di questo nuove ente rispetto all’Aiscat (Associazione italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) per la definizione e gestione dei pedaggi autostradali; entrambi i temi pesano sul costo della logistica. Nel passato alcuni governi hanno stanziato finanziamenti a sostegno dell’ intermodalità a questa o a quella modalità di trasporto aprendo, in alcune circostanze, anche delle forti agitazioni. Per il prossimo futuro sarà importante ragionare in una visione di sistema che vada a rafforzare l’intermodalità e non un solo comparto”.

Quale intervento di governo ha apprezzato per il rilancio della logistica?

“C’è il bonus ambientale dove però sarà importante portare avanti azioni per l’ istituzione di un  bonus comunitario coinvolgendo anche altri stati che si affacciano sul Mediterraneo. Non vedo perché lo stato italiano debba pagare un’ azienda di trasporto comunitaria che utilizza le vie del mare imbarcando dall’Italia mentre altri stati come la Francia e Spagna non devono fare la stessa cosa”.

Una visione comune allo SVIMEZ per il rilancio dell’economia del centro/sud Italia.

“Certo, ci ha fatto molto piacere che temi trattati nel nostro studio “Portualita’, intermodalità e inland del basso Lazio”, come ad esempio la definizione di area vasta e di filiera territoriale logistica, siano stati ripresi da un’autorevole istituzione come lo SVIMEZ (Sviluppo Mezzogiorno). SVIMEZ, ottemperando alla richiesta dei ministri Passera e Barca per l’elaborare di un rapporto di rilancio economico-infrastrutturale nel Mezzogiorno, presentato lo scorso 16 Febbraio alla V Commissione Bilancio della Camera, ha definito il porto di Gaeta e la sua area vasta di riferimento (Latina, Frosinone e Caserta) aree strategiche per il rilancio economico del Mezzogiorno”.

Andrea Brengola