Acqualuce rischia di chiudere Occorrono soluzioni tempestive

9 marzo 2012 | 14:06
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Acqualuce rischia di chiudere Occorrono soluzioni tempestive

Il dirigente Palazzetti: “Fino al 31 marzo la Casa del parto è in fase di sperimentazione

Il Faro on line – “No ostetriche no parti”. Questa la scritta sullo striscione che le donne, le mamme, le gestanti insieme al Comitato in difesa della Casa del parto naturale Acqualuce hanno apposto nei pressi della struttura per protestare contro la mancata, piena funzionalità del centro posto all’interno della pinetina dell’ospedale Grassi.

Oltre 200 persone – tra cui tante donne, i Verdi, il collettivo L’officina, il Teatro del Lido, il Partito democratico e Rifondazione comunista – si sono ritrovati in via Mar dei Sargassi, sull’entrata posteriore del nosocomio, per chiedere ragione della tante promesse di rilancio di Acqualuce a fronte di uno smantellamento della casa.

Il timore è che Acqualuce, nonostante siano stati finanziati 510 mila euro dalla Regione Lazio, sia “svenduta” a privati impedendo di fatto alle donne la possibilità di partorire in modo naturale, senza ricorrere la parto medicalizzato. E proprio nella notte tra il 5 ed il 6 marzo, “a sorpresa” visto che quest’anno non si era verifcato alcun parto, sono nati due bambini.
Ma il problema resta. Mancano le ostetriche ed il personale dedicato, oltre alla risoluzione  definitiva delle problematiche relative alla mancanza di organico e conseguente andamento decrescente dei parti effettuati a fronte delle lunghe liste d’attesa.

Nel corso della mattinata molte neomamme in attesa, con tanto di pancioni e bimbi al seguito, hanno pacificamente occupato la struttura, chiedendo con insistenza di parlare con il responsabile dell’area materno infantile, il dottor Palazzetti. Il dirigente sanitario ha dichiarato che “fino al 31 marzo perdurerà la situazione di sperimentazione di Acqualuce quindi bisognerà provvedere a definire la situazione altrimenti la struttura chiuderà”. Anna Catalani, membro del Comitato ed esponente dell’esecutivo regionale dei Verdi, presenterà un’interrogazione in Regione attraverso il capogruppo Angelo Bonelli. “Tre anni fa, quando fu inaugurata dalla precedente giunta, mancavano la normativa ed il personale: la situazione era, ed è, rimasta critica”, denuncia Anna Catalani. In programma nuove iniziative.
Maria Grazia Stella