Tidei: Faremo le Terme quelle “vere” e non una cattedrale nel deserto

16 marzo 2012 | 04:10
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Tidei: Faremo le Terme quelle “vere” e non una cattedrale nel deserto

Centro benessere, cultura e tradizioni del territorio ripartendo dal Patto territoriale degli Etruschi

Il Faro on line – “Il sindaco uscente  non ha la minima idea di cosa significhino le terme per Civitavecchia. Non a caso se ne è ricordato all’ultimo momento, ed in zona Cesarini ha raccolto una manifestazione di interesse da parte di privati che suona più come pretesto alla speculazione edilizia sui terreni della Ficoncella che come reale e concreta  volontà di arrivare a coronare il progetto. Ed anche stando alle sole parole, quelle di cui sentimo parlare sono Terme destinate a diventare presto una cattedrale nel deserto”.

Secondo Tidei il successo delle “sue” terme ivece parte da lontano e cioè dall’idea del Patto territoriale degli Etruschi che nel suo programma è un pezzo del Futuro che ritorna: nell’aprile del 1999 il comune di Civitavecchia con Tidei Sindaco promuoveva infatti l’intesa tra i comuni di Cerveteri, Tolfa, Allumiere, Ladispoli, Santa Marinella insieme alla Regione Lazio, alla Provincia di Roma, all’Autorità portuale ai sindacati e alle associazioni di categoria e alle banche.
Obiettivo principale l’incremento dei livelli occupazionali attraverso lo sviluppo della imprenditoria locale, l’incremento e il completamento dell’offerta turistica e l’impiego delle risorse umane nell’area nella salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ambientali.“Si può  e si deve riprendere di lì – prosegue Tidei – perché la città assuma, in rapporto con i comuni limitrofi un ruolo guida per un profilo turistico del territorio che sino ad oggi è stato largamente mortificato. Il parco delle Terme infatti non sarà solo un  luogo di salute e benessere. Sarà una straordinaria’occasione per immergersi nella cultura e  nelle tradizioni gastronomiche del territorio e delle sue offerte per il tempo libero, per riuscire ad attirare clienti e visitari sempre più eterogenei ineteressati alle Terme e non solo. Penso all’acqua termale utilizzabile vicino al mare come già era prima della guerra e a  piscine riscaldate sul water front per trattenere i croceristi”. 

“Si tratta infatti di assecondare pienamente i nuovi comportamenti sociali del turista, del curista e del residente – aggiunge Tidei – materializzando il  concetto di terme come culla della cultura dello stare bene e  riprendendo alcuni valori chiave come la prevenzione, i ritmi di vita lenti in contrapposizione agli stress del quotidiano e alla stessa idea di area della città di Civitavecchia come spazio della salute”.“L’Amministrazione assumerà un ruolo guida in chiave di riscoperta dell’identità territoriale – conclude Tidei – e si muoverà a sostegno dell’investimento posto in essere con campagne di marketing territoriale sul sistema termale di Civitavecchia colelgando l’impianto termale al patrimonio naturale, alle presenze  storico-culturale e realtà socio-economiche locali”. Una visone fortemente orientata verso il pubblico che tenga conto della identità culturale del luogo e delle interrelazioni tra gli spazi della termalità e quelli del vivere quotidiano, del decoro, dell’estetica del luogo e della tutela dell’ambiente.