“Intollerabili insulti alla Cgil di un Sindaco disperato”

18 marzo 2012 | 04:01
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“Intollerabili insulti alla Cgil di un Sindaco disperato”

Polemica presa di piosizoone di Cesare Caiazza e Luciana Ceppolino

Il Faro on line – “Il Sindaco Moscherini, per i suoi trascorsi, conosce la “confederalità” della CGIL e sa bene, quindi, nel rivolgere accuse, infondate e con un gergo inaccettabile, nei confronti della Segretaria Generale della FILT di Civitavecchia, che sta insultando l’intera CGIL. Una confederazione con oltre cento anni di storia e circa 6 milioni di iscritti; la più grande organizzazione di massa del Paese che – nella dimensione territoriale attuale – vanta, oggi, oltre 60.000 iscritti. Per fare una cosa talmente grave pensiamo sia davvero “disperato”. E’ quanto scrivono , della Cgil. “Relativamente all’accordo tra FILT e Natana – proseguono – per smontare le bugie e l’insulsa dietrologia del primo cittadino, è sufficiente il testo dell’intesa sottoscritta attraverso la quale – in una condizione di grave difficoltà segnata dalla minaccia di revoca di appalto da parte del C.T.A. – si mantengono i livelli occupazionali, i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, le condizioni economiche e i diritti preesistenti dei dipendenti  MA.CO che transiteranno in Natana. L’attacco strumentale alla CGIL, quindi, muove da altre ragioni, presumibilmente riconducibile alla vicenda HCS e alle posizioni espresse dalla CGIL insieme a CISL e UIL. Insomma, un goffo tentativo di depistaggio, finalizzato a screditare il Sindacato, per sfuggire dalle enormi responsabilità che hanno sprofondato HCS e le SOT in una tragica condizione economica. La CGIL, malgrado le provocazioni di Moscherini, mantiene il profilo di organizzazione seria e autonoma che agisce partendo soltanto dal merito delle cose. Nell’assemblea di giovedì prossimo decideremo, con CISL e UIL e i lavoratori di HCS, non iniziative contro il Sindaco bensì le necessarie azioni da intraprendere a salvaguardia dei diritti dei dipendenti, dell’occupazione, per impedire la privatizzazione selvaggia dei servizi pubblici locali che avrebbe conseguenze nefaste sui dipendenti e sull’intera comunità di Civitavecchia”.