Ospedale del Golfo, la proposta di Erbinucci

18 marzo 2012 | 04:23
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Ospedale del Golfo, la proposta di Erbinucci

Il candidato Sindaco rilancia l’idea di realizzare il futuribile Policlinico del Golfo nel territorio comunale di Gaeta

Il Faro on line – E’ da circa un anno che è stata inviata alla Regione Lazio la delibera, approvata all’unanimità dal consiglio comunale, per la cessione gratuita dell’area dei Cappuccini, finalizzata alla costruzione dell’Ospedale del Golfo. Ritengo che la presidente Renata Polverini, Commissario straordinario alla sanità, non debba sottovalutare la proposta politica avanzata dal comune di Gaeta, poiché l’area, di proprietà comunale, potrebbe essere messa a disposizione immediatamente. Da allora, nonostante gli impegni politici presi nei confronti del nostro territorio, nessuna risposta è pervenuta in merito. E’ evidente che se il sito, in precedenza individuato nell’area ex Arsial di proprietà della Regione Lazio e oggetto di un progetto preliminare costato circa 300.000 euro, non risulta idoneo, la soluzione dell’area dei Cappuccini potrebbe essere valida ed economicamente vantaggiosa.  Credo che in tempi così difficili per l’economia si debbano valutare progetti validi e meno onerosi, per costruire una struttura sanitaria in grado di soddisfare le necessità e i bisogni di un territorio da troppo tempo trascurato. Si fanno sempre tante promesse ma pochi fatti. L’ospedale Dono Svizzero, non avendo spazi disponibili e possibilità di espansione, non può assicurare nel futuro un servizio efficiente. La scelta dell’ubicazione dell’Ospedale del Golfo nella località Santa Croce a Formia rappresenta una soluzione irresponsabile, poiché si dovrà procedere all’esproprio di aree agricole private con particolari rilievi ambientali. Sono convinto che, se si vuole effettivamente realizzare l’Ospedale del Golfo, l’area dei Cappuccini rappresenti un’alternativa valida per tutto il comprensorio del Sud Pontino, soprattutto se si vuole percorrere l’alternativa del Project Financing. Oggi non ci possiamo più permettere sprechi e la politica si deve far carico di individuare e percorrere soluzioni tese all’abbattimento dei costi, salvo che non si voglia continuare a edificare cattedrali nel deserto, di cui in Italia ne abbiamo molteplici esempi, che rimangono incompiute per mancanza di fondi. Conosciamo bene la situazione del deficit della sanità e l’incidenza sui bilanci della nostra Regione. Pertanto non lasciamoci trascinare da proposte strumentali nella ricerca di motivi ostati ininfluenti. Superiamo sterili campanilismi, poiché il diritto alla salute, sancito dalla nostra costituzione, non può avere colorazioni politiche ma rappresentare un bene e un valore per tutti.
Andrea Brengola