Marina, accolto il ricorso del Comune di Civitavecchia

16 aprile 2012 | 18:00
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Marina, accolto il ricorso del Comune di Civitavecchia

Il Tar ha riconosciuto e censurato l’atteggiamento illegittimo del Ministero e della Sovrintendenza

Il Faro on line – L’ordinanza del Tar del Lazio n. 1359 del 13 aprile scorso, emessa su ricorso proposto dal Comune di Civitavecchia tramite gli Avvocati Giuliano Grüner e Federico Dinelli contro il Ministero dei Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza, è il primo, ed al momento unico, pronunciamento di un giudice, terzo ed imparziale, sulla questione della Marina: essa, al preciso contrario di quanto affermato dall’ex Sottosegretario Giro in un profluvio di dichiarazioni ai mass media del tutto inappropriate, ha dato pienamente ragione all’Amministrazione comunale, su tutta la linea. 

Tale ordinanza, infatti, dopo tante chiacchiere e sproloqui politici, ha, in primo luogo, riconosciuto e censurato il carattere “soprassessorio”, ovvero del tutto illegittimo ed assolutamente scorretto dal punto di vista istituzionale, degli atti con i quali il Ministero e la Soprintendenza, ormai da un anno a questa parte, hanno fatto di tutto, escogitando ogni sorta di pretesti infondati, pur di non rilasciare il parere di compatibilità paesaggistica delle opere in questione: per questo, ha disposto la sospensione in via cautelativa dell’efficacia di tali atti. 

 Detta ordinanza, in secondo luogo, andando al di là delle nostre stesse aspettative, è giunta ad ordinare al Ministero e alla Soprintendenza di concludere il procedimento di accertamento della compatibilità paesaggistica delle opere entro il termine di quindici giorni – termine inusitatamente breve in ricorsi di questa specie – ed ha già fissato al 21 novembre prossimo l’udienza pubblica per la decisione nel merito della richiesta di tre milioni di euro di risarcimento danni che il Comune, a fronte di questo comportamento inaudito e disdicevole tenuto dalle amministrazioni sino a qualche tempo fa guidate dall’ex sottosegretario Giro, ha avanzato nei loro confronti.In sostanza, e al di là dei tecnicismi giuridici, se il Ministero e la Soprintendenza avessero ispirato la loro azione al doveroso canone della leale cooperazione tra gli enti istituzionali, i Civitavecchiesi avrebbero potuto riappropriarsi del loro amato Lungomare sin dall’aprile del 2011. Così, invece, non è stato, a causa della malamministrazione posta in essere dai dirigenti delle Amministrazioni statali all’epoca dei fatti guidate dall’ex Sottosegretario Giro, che per un anno hanno illegittimamente imposto la chiusura dell’intero cantiere, quando i lavori di riqualificazione erano, peraltro, pressoché ultimati. Ma con questa ordinanza del Tar del Lazio si auspica davvero che la questione si chiuderà definitivamente, salvo che per la richiesta dei tre milioni di euro di risarcimento dei danni, entro i quindici giorni tassativamente assegnati, in modo che i cittadini, già prima dell’inizio della stagione estiva, potranno tornare a godere a pieno della loro Marina. 

La stessa Soprintendenza, peraltro, aveva già fatto una notevole marcia indietro poco dopo che Giro era cessato dalla sua carica. In un suo provvedimento del 21 febbraio scorso, infatti, detta Amministrazione aveva già riconosciuto che le presunte difformità dei lavori eseguiti rispetto al progetto definitivo, contestate con l’originario provvedimento di sospensione dell’intero cantiere – ma comunque tutte suscettibili di accertamento di compatibilità paesaggistica, come ora imposto dall’ordinanza del Tar – riguarderebbero, in realtà, soltanto una parte piccolissima dell’opera, pari a pochi metri cubi. Alla luce di ciò, provvederò a riattivare sin da subito i lavori per la ultimazione di tutta la restante parte della Marina, in modo che i civitavecchiesi potranno usufruirne già per l’evento di Santa Fermina.Unico rammarico, rimane il fatto che, sino ad oggi, molti esponenti di altre forze politiche, pur senza avere la benché minima contezza dei profili tecnici e giuridici della questione, abbiano aprioristicamente avallato, per mera convenienza elettorale, il comportamento di Giro e delle sue amministrazioni, oggi riconosciuto come illegittimo e gravemente scorretto dal Tar.