Anffas di Ostia ancora sotto attacco

6 maggio 2012 | 04:39
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Anffas di Ostia ancora sotto attacco

Ennesimo sfregio all’associazione: il furto di una bicicletta

Il Faro on line – “Ancora uno sfregio ai danni di Anffas Ostia. Negli ultimi mesi l’associazione continua a essere bersaglio di furti, danneggiamenti e vili attacchi. Solo per citarne alcuni: la manomissione delle ruote posteriori di un pulmino dell’associazione, il maxi colpo da 20mila euro che rallenterà i lavori di ristrutturazione dei prefabbricati nei quali Anffas Ostia opera. E ultimo, ieri: il furto di una delle biciclette dell’associazione. Un piccolo gesto ma dal grande significato. Il clima che si sta creando intorno a un’associazione che da sempre fa della trasparenza la propria forza, comincia a essere pesante”. Sono le parole del Presidente Ilde Plateroti Narducci che da quasi 50 anni si batte per ogni ragazzo allo stesso modo di come fa per suo figlio, anche lui uno dei ragazzi speciali di Anffas, che molto hanno da insegnare sulla vita ai malfattori che stanno togliendo serenità all’associazione. “Chiediamo l’intervento – prosegue – delle forze dell’ordine, delle istituzioni e di tutti i cittadini di Nuova Ostia: Anffas Ostia è una struttura da tutelare e non da razziare. Noi rappresentiamo un’ancora di salvezza per centinaia e centinaia di famiglie in difficoltà. Una boa per quei ragazzi che nella nostra struttura trovano un’oasi di pace. Dovete tutelarci: noi a fare le valigie non ci pensiamo nemmeno lontanamente.Siamo fieri di essere romani e di aiutare tutti, fornendo servizi anche nei campi rom se occorre, ma questa storia deve finire: ci stanno rubando quel poco che abbiamo e che spesso neanche è del tutto nostro,come il ferro delle vecchie recinzioni in attesa di essere smaltito,di proprietà delle istituzioni e che quindi non possiamo in alcun modo regalare o vendere, ma che è come miele per vespe che non smettono di ronzare, a decine, ossessivamente intorno alla nostra area per entrarne in possesso. Speriamo le autorità raccolgano questa segnalazione.Meritiamo rispetto civico! Noi che per primi non conosciamo colori e fedine penali di chi assistiamo e curiamo, offrendo eguale rispetto e vicinanza a chi vive una disabilità direttamente o in famiglia”.