Conferenza episcopale a Gaeta

19 maggio 2012 | 00:50
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Conferenza episcopale a Gaeta

Presiede l’arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio. Appuntamento per il 29 maggio

L’Arcivescovo S.E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio martedì 29 Maggio, con inizio alle ore 9.30, presiede a Formia l’Ufficio Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Cei – Conferenza Episcopale Italiana. Al suo fianco l’incaricato regionale Mons. Mariano Assogna della Diocesi di Rieti. 

L’Ufficio è un organo di consulenza della Conferenza Episcopale Regionale, presieduta dal Vescovo delegato della Conferenza Episcopale Regionale, è composta oltre che dall’incaricato regionale per i beni culturali ecclesiastici, dagli incaricati diocesani, dai rappresentanti degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica aventi sede nella Regione ecclesiastica e dai rappresentanti delle associazioni di settore. Si riunisce almeno due volte l’anno. 

La Consulta regionale svolge un fondamentale ruolo di confronto e dialogo fra tutti coloro che sono chiamati dai vescovi a una responsabilità nel servizio alla Chiesa locale per i beni culturali di interesse religioso. Molto importante è anche il ruolo di coordinamento e di indirizzo che la Consulta svolge per la realtà ecclesiale nei confronti delle istituzioni civili, in particolare con gli organi periferici del MIBAC, con le regioni civili, le province, i comuni. Dal punto di vista delle norme, documento di fondamentale importanza nel rapporto con le istituzioni è l’intesa firmata il 26 gennaio 2005 tra il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche. 

La Consulta svolge un ruolo importantissimo per quanto riguarda la tutela, la conservazione e la gestione del patrimonio artistico diocesano e parrocchiale se viene riconosciuta come punto di unità fra gli incaricati diocesani, divenendo luogo dove oltre a condividere le esperienze di ognuno, si definiscono gli atteggiamenti comuni nel rapporto con gli enti, le scelte, le metodologie di lavoro, dove si promuovono azioni a favore della tutela e della valorizzazione dei beni che ci sono affidati.