Omicidio dell’Infernetto, in manette uno dei responsabili

4 giugno 2012 | 22:41
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Omicidio dell’Infernetto, in manette uno dei responsabili

L’uomo è stato arrestato all’aeroporto di Fiumicino, dopo essere sbarcato da un volo proveniente da Miami

Il Faro on line – Dopo quasi due anni di indagini serratissime, è finito in manette questa mattina A.M., 31 anni, ritenuto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Criniti, l’imprenditore catanzarese raggiunto da un colpo di pistola alla nuca la notte del 14 ottobre del 2010 nel garage della propria abitazione di via Bocenago, all’Infernetto. 

Il 31enne è stato arrestato dagli agenti della  squadra mobile e della Polaria all’aeroporto Leonardo da Vinci, dando così esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio, con l’aggravante della premeditazione, emessa dal gip, Roberto Saulino, presso il Tribunale di Roma. 

Tornando a quella terribile notte dell’ottobre del 2010, Giuseppe Criniti fu rinvenuto a terra, vicino alla sua Smart, con una ferita d’arma da fuoco cal. 7.65 al capo: morì il giorno seguente per le irreversibili lesioni riportate. Dalle indagini, condotte dalla Mobile e coordinate dai sostituti procuratori Giovanni Bombardieri e Antonio Calaresu, è emerso che la vittima, pluripregiudicato per reati, anche associativi, contro la persona, il patrimonio, finanziari e violazione della normativa sugli stupefacenti, aveva acquistato una Ferrari 430 da  un commerciante di auto. Dopo il pagamento delle prime rate di leasing, però, l’imprenditore-pregiudicato aveva fatto sparire l’auto, del valore di oltre 150.000 euro, esportandola all’estero. Il mezzo fu infatti ritrovato il 12 ottobre 2010 e quindi sequestrato in Spagna dalla polizia iberica. Resosi conto della truffa, e sollecitato dalla finanziaria al rientro del debito contratto, il commerciante avrebbe ripetutamente tentato di rientrare in possesso della Rossa o della somma di denaro della quale era creditore, ma invano. Avrebbe quindi incaricato A.M., all’epoca suo collaboratore, di riscuotere il credito o di rientrare in possesso del lussuoso mezzo.

Dalla ricostruzione dei fatti e dalle risultanze delle indagini, condotte con sofisticati supporti tecnologici e avvalorata da georeferenziazioni da parte del servizio di polizia scientifica, è emerso anche che la sera dell’omicidio A.M. avrebbe affrontato la vittima, ma che la discussione sarebbe degenerata, originando il delitto.  

A.M., partito ieri sera da Miami, Usa, dove si trovava per motivi di lavoro, è stato arrestato al suo rientro in Italia, alle ore 8.10, e condotto presso il carcere di Regina coeli a Roma a disposizione dell’autorità competente.  Nell’occasione sono state effettuate delle perquisizioni utili a permettere l’acquisizione di ulteriori elementi utili al prosieguo delle indagini.
Maria Grazia Stella