“Santa Severa, dismissione castello sarebbe uno scandalo nazionale”

15 giugno 2012 | 18:00
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“Santa Severa, dismissione castello sarebbe uno scandalo nazionale”

Presentata da Sinistra Ecologia e Liberta’ una interrogazione urgente

Il Faro on line – “Con un’interrogazione del 12 aprile scorso sul Restauro e futuro utilizzo Castello di Santa Severa avevo chiesto conto dello stato di avvio del progetto di utilizzo pubblico del Castello di Santa Severa, sollecitando la ripresa immediata delle attività che garantivano fruibilità e occupazione. Nella stessa interrogazione avevo anche chiesto conto della volontà di conservare il Castello, dato il suo altissimo valore architettonico, archeologico, paesaggistico e, in senso lato, sociale e culturale, come bene di proprietà pubblica”. Lo dichiara Filiberto Zaratti, consigliere di Sinistra ecologia e libertà con Vendola alla Regione Lazio.

“Ad oggi – prosegue Zaratti – non solo non abbiamo ricevuto risposta, ma risulterebbe addirittura che il Castello sia stato inserito nella lista dei beni regionali alienabili nell’ambito del bilancio 2012. Un fatto gravissimo e di portata nazionale che va immediatamente bloccato. Per questo, ho presentato un’interrogazione chiedendo che sia corretta questa infausta decisione nell’ambito dell’Assestamento 2012, in discussione nei prossimi giorni presso il Consiglio regionale, reinserendo il castello di Santa Severa tra i beni non disponibili e inalienabili”.

“Giudico negativamente – prosegue Zaratti – anche le notizie secondo le quali la Regione, d’accordo col Comune di Santa Marinella, intenderebbe portare avanti le procedure di gestione del castello innanzi tutto senza coinvolgere la Provincia di Roma, che pure ha avuto un ruolo fondamentale sia sotto il profilo economico che progettuale, in secondo luogo prevedendo una sostanziale cessione ai privati della struttura, realizzando resort e altre attività decisamente incompatibili con la vocazione del monumento. Se infatti da un lato è vero che occorre trovare modo di sostenere finanziariamente il Castello e le attività culturali, dall’altro non è possibile abdicare totalmente in favore del privato trasformando il castello in un centro benessere o in un centro commerciale o in un teatro di posa per matrimoni. Anche di questo abbiamo chiesto conto nell’interrogazione odierna”.

“Sosteniamo dunque le giuste rivendicazioni del Comitato Cittadino per il Castello  – conclude Zaratti – al quale aderiscono decine di associazioni del territorio rappresentanti migliaia di cittadini, che ha organizzato già numerosi incontri e manifestazioni con l’obiettivo di far riaprire il Castello e di conservarne la proprietà pubblica e ci batteremo in tutte le sedi”.