“Tagliato il tribunale di Ostia, una catastrofe”

6 luglio 2012 | 18:01
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“Tagliato il tribunale di Ostia, una catastrofe”

Notturni: “Un provvedimento che andra’ a incidere negativamente nel municipio, ma ne risentira’ anche Roma”

Il Faro on line – Con il via libera, approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri in una riunione fiume durata sette ore, è stata decisa questa notte la revisione delle circoscrizioni giudiziarie italiane. E quindi, il temuto taglio di una serie di uffici. Tra questi, la sede distaccata del tribunale di Roma che si trova a Ostia in via dei Fabbri navali. Il decreto legislativo sulla spending review, approvato dal CdM prevede infatti la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure, oltre alla soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale. Gli avvocati hanno reagito annunciando uno sciopero ed una mobilitazione su scala nazionale.     

Di questa “cura dimagrante” voluta dal ministero della Giustizia si vociferava ormai da mesi. Ossia dall’insediamento del nuovo governo tecnico lo scorso mese di dicembre quando già a gennaio era stata ventilata la soppressione complessiva, in tutto il Paese, di 674 uffici giudiziari. A cadere sotto la mannaia dei tagli è stata qualche mese fa la sede del giudice di pace nel vicino comune di Fiumicino, trasferita e accorpata con quella di Civitavecchia.   

Ad Ostia, intanto, per impedire la chiusura della sede del giudice di pace di via Costanzo Casana, quella della sezione distaccata del tribunale e dell’Unep, ufficio notifiche e protesti di via Cardinal Ginnasi sono state raccolte oltre 4mila firme. Si sono svolti manifestazioni, incontri e consigli tra forze politiche, cittadini e tecnici. Il parlamentino lidense si era anche espresso all’unanimità in favore del mantenimento di questi uffici ritenendoli un “servizio  fondamentale”. 

 “Altro che riforma “epocale”, come l’ha definita il ministro Paola Severino parlando delle novità sul riordino degli uffici giudiziari”, dichiara Giulio Notturni, coordinatore romano giovani Cambiare davvero: “è vero che cambia la “geografia giudiziaria del Paese, che secondo Severino sarebbe ferma all’epoca dell’unità d’Italia, epoca in cui si girava con le carrozze e non con l’auto o con i treni ad alta velocità”, ma non cambia in meglio. E’ una catastrofe”, precisa l’esponente politico.  “Perché? Perché il municipio XIII, con i suoi 300 mila abitanti, si vedrà privato di un servizio indispensabile. Il tribunale di piazzale Clodio, già ingorgato, si intaserà ulteriormente. Attualmente è così “intasato” da non riuscire a dare un’adeguata risposta di giustizia: figuriamoci cosa accadrà con tutte le nuove cause che potenzialmente i cittadini del Tredicesimo vi iscriveranno. Inoltre”, spiega Giulio Notturni, “la soppressione porterà con sé, a valanga, un’altra serie di disastri. Cosa ne sarà infatti di tutti gli avvocati e degli studi legali nati proprio ad Ostia per la prossimità con il tribunale? Chiuderanno e gli avvocati e i notai andranno così ad ingrossare le fila dell’esercito dei disoccupati. Piuttosto”, prosegue, “non si è minimamente voluto tener conto dell’enorme lavoro svolto sin qui dalla sezione del Lido. Un tribunale virtuoso che è stato segnalato per la velocità nel disbrigo delle pratiche. Mi unisco a quanti oggi protestano e sostengo il progetto di istituire un Tribunale del litorale al quale afferiscano anche i comuni di Pomezia e Fiumicino”, aggiunge il coordinatore romano.  

“Mi preoccupa anche che il decreto sulla spending review, che contempla interventi per la  riduzione della spesa pubblica che dovrebbero permettere risparmi per un totale di 26 miliardi di euro in tre anni (4,5 miliardi per il 2012, 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014), preveda ulteriori tagli alla sanità: nel Lazio sono a rischio 800 posti letto. E non dà sollievo sapere che sono salvi i piccoli ospedali con meno di 120 posti letto. La mazzata per una sanità già in ginocchio è e sarà grossa”, conclude Giulio Notturni.