“Waterfront, bene la bandiera nera ad Alemanno”

11 luglio 2012 | 00:50
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“Waterfront, bene la bandiera nera ad Alemanno”

Notturni (Cambiare davvero): “Sono decisamente preoccupanti i dati resi noti da Legambiente”

Il Faro on line – “Sono decisamente preoccupanti i dati resi noti ieri dalla Goletta verde di Legambiente. I biologi del Cigno verde hanno infatti individuato ben tredici corsi d’acqua del Lazio “fortemente inquinati” e assegnato due bandiere nere. La prima al sindaco di Roma Gianni Alemanno per il progetto del waterfront a Ostia, la seconda a San Felice Circeo per l’inquinamento presente alla foce  del canale sulla spiaggia all’altezza di viale Europa”, dichiara Giulio Notturni, coordinatore romano giovani Cambiare davvero.

“Questi dati dimostrano la scarsa attenzione delle amministrazioni di centrodestra, locali e centrali, per le tematiche ambientali e per la salute pubblica. Condivido quindi le preoccupazioni di Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, che dichiara che “da nord a sud il litorale ed il mare laziale corrono troppi rischi””, prosegue l’esponente politico.

“Concordo quindi sulla necessità di mettere in campo interventi specifici e nuovi investimenti per raggiungere l’obiettivo di buona qualità delle acque entro il 2015. Fino ad oggi le amministrazioni sono state ferme e non hanno realizzato impianti di depurazione delle fogne: e questi sono i risultati!”.

“In merito poi alla bandiera nera che si è aggiudicata il primo cittadino è più che meritata. Mentre Alemanno persiste a portare avanti il suo folle progetto di waterfront, ossia della cementificazione del litorale lidense, “si dimentica” di qualsiasi iniziativa concreta di riqualificazione e di rilancio economico, turistico e sociale del Mare di Roma. La bocciatura del progetto waterfront del sindaco Alemanno è il risultato di una politica di “non concertazione” con le associazioni, i comitati, le attività economiche. Una politica, dunque, sorda alle reali necessità della società civile, attenta solo ai propri interessi ed al mantenimento dei propri privilegi e dei propri rapporti economici!”, conclude Giulio Notturni: “E’ ormai tempo di un cambiamento”.