“L’Inail vuole sconfessare anche il Tribunale”

12 luglio 2012 | 16:00
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“L’Inail vuole sconfessare anche il Tribunale”

L’avvocato Deiana: “Per l’ente l’Anffas Ostia e’ un’associazione con finalita’ turistiche”

Il Faro on line – Per l’Inail non c’è sentenza o Tribunale che tengano: Anffas Ostia è un’associazione con finalità commerciali e turistiche. Nemmeno l’ultima condanna al risarcimento di tutte le spese processuali e la netta presa di posizione della sezione lavoro del Tribunale di Roma che, accogliendo il ricorso presentato dall’associazione, ha dichiarato illegittimo e annullato il provvedimento dell’INAIL, sconfessando la sua tesi in tutto e per tutto, riconoscendo il carattere di Onlus all’associazione, è riuscita a smuovere qualcosa. Risultato: l’ente ha spedito nuovamente una “richiesta bonaria” da 70mila euro.

“Un atto intollerabile – afferma il direttore generale della Onlus, Stefano Galloni – che non tiene conto di una sentenza che ha smontato pezzo per pezzo la tesi dell’Inail. Affermare che Anffas Ostia sia un’associazione con finalità lucrative e turistiche fa veramente cadere le braccia”.

IL PRECEDENTE
“Nel maggio del 2011 – spiega l’avvocato Carmelo Deiana che cura gli interessi della Onlus – Anffas Ostia era stata raggiunta da una richiesta di pagamento di circa 70mila euro in ragione di una variazione del proprio rapporto assicurativo Inail con decorrenza retroattiva dal 2006. Il motivo: L’Inail riteneva che la Onlus dovesse essere inquadrata nella tariffa gestionale applicabile alle attività commerciali, comprese quelle turistiche, di produzione, intermediazione e prestazione dei servizi anche finanziari, per le attività professionali e artistiche e per le relative attività ausiliarie, totalmente incompatibili con l’oggetto sociale dell’associazione, per definizione non lucrativa”.

La questione approda poi davanti alla sezione lavoro del Tribunale di Roma.La sentenza del 12 aprile scorso è schiacciante e accoglie in tutto e per tutto le ragioni di Anffas Ostia affermando la “insussistenza dei presupposti fattuali perché l’Inail provvedesse, in data 26.5.2011, alla variazione del rapporto assicurativo dell’associazione ricorrente da ‘attività varie’ a ‘terziario’. L’Inail viene anche condannata a pagare tutte le spese di giudizio.

LA SITUAZIONE ATTUALE
L’Inail come se la sentenza del 12 aprile scorso non esistesse spedisce nuovamente la “richiesta bonaria” da 70mila euro, “preannunciando – spiega l’avvocato Deiana – l’iscrizione a ruolo esattoriale degli importi fondati su un provvedimento amministrativo che, allo stato, non può produrre alcun effetto giuridico poiché dichiarato illegittimo e annullato”. “Rimaniamo sbalorditi – dichiara il legale -. C’è una sentenza del Tribunale di Roma che parla da sola e chiarisce l’illegittimità della pretesa. Per il Tribunale l’INAIL non poteva essere esonerata dal verificare e dimostrare l’indimostrabile: ovvero la sussistenza in punto di fatto dei requisiti di legge per l’attribuzione del nuovo e più oneroso inquadramento nella tariffa gestionale del settore terziario per attività commerciali e turistiche cui Anffas Ostia, che ha documentato in giudizio la propria qualifica di Onlus, è totalmente estranea, rientrando invece nel settore attività varie come previsto dall’art. 49 legge 88/1989”.

“Questa contraddizione – prosegue Deiana – è palesata dal fatto che contestualmente all’avviso bonario, addirittura nello stesso giorno, è stato recapitato ad Anffas Ostia il modello Durc positivo che attesta la regolarità di tutte le posizioni previdenziali ed assicurative di Anffas Ostia, e dunque anche nei confronti dell’Inail, nel rispetto dei dispositivi del Tribunale di Roma. In sostanza la stessa sede Inail da un lato certifica la regolarità della posizione dell’associazione, dall’altro intima il pagamento di somme rilevanti che, allo stato, sa di non poter esigere. Seppure la soluzione sia semplice e consista nell’inviare una segnalazione all’INPS perché verifichi l’incongruità dell’inquadramento nel settore terziario, procedura espressamente indicata dalla Circolare Direzione Centrale Rischi INAIL n. 9/2002, pare che l’ente preferisca dare adito ad un’ulteriore contenzioso che si renderà giocoforza necessario laddove si dia corso alla paventata iscrizione a ruolo esattoriale”.