“Taglia le ali alle armi”, parte la seconda fase della campagna

14 luglio 2012 | 00:01
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“Taglia le ali alle armi”, parte la seconda fase della campagna

I No-F35 arrivano al Senato. Presente anche una delegazione del Movimento Nonviolento

Il Faro on line – In una conferenza stampa tenuta al Senato della Repubblica i coordinatori delle tre organizzazioni promotrici della campagna “Taglia le ali alle armi”, Giulio Marcon (Campagna Sbilanciamoci!), Flavio Lotti (Tavola della Pace) e Francesco Vignarca (Rete Italiana per il Disarmo) hanno illustrato con dati ed analisi la situazione relativa alla partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter F-35 e il punto della situazione sulle spese militari attuali e future. Presente anche il presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana supportato dal centro territoriale del litorale romano.

Nel corso degli ultimi mesi di mobilitazione oltre 75.000 firme cittadini, 650 associazioni e più di 60 Enti Locali (tra Regioni, Province e Comuni) hanno deciso di sostenere la richiesta per una cancellazione del programma. La giornata odierna intende concludere un percorso che ha visto una crescita di consapevolezza sulla questione da parte dell’opinione pubblica stimolata anche dai dati prodotti dalla Campagna “Taglia le ali alle armi”. Dati e considerazioni che smentiscono la posizione ufficiale del nostro Ministero della Difesa sia sui costi sia sullo stato di avanzamento del programma F-35. “Non sappiamo definire se non incredibile l’ostinazione con cui i funzionari del Ministero – anche in audizioni parlamentari – continuano a sostenere che ogni velivolo costerà meno di 80 milioni mentre i dati di base del Pentagono già oggi si attestano su oltre 130 milioni di euro” dichiara Francesco Vignarca coordinatore di Rete Italiana per il Disarmo.

L’analisi dei dati ufficiali sul programma recentemente resi disponibili dimostra come il costo di acquisizione totale per gli Usa (che avranno oltre il 70% degli aerei) si attesti su 396 miliardi dollari, con un incremento di 117,2 miliardi dollari (42%) rispetto alle ipotesi iniziali. L’inizio della fase di produzione a è indicata per il 2019, con un ritardo di 6 anni sulle previsioni del programma.

“Tutti i dati dimostrano come i costi unitari per aereo siano raddoppiati dall’inizio della fase di sviluppo nel 2001 e solo il 17% dei test tecnici previsti sia stato completato – conclude Vignarca –  Come si può far finta di nulla di fronte a questi numeri?”. Anche con l’ipotizzata riduzione a 90 velivoli per l’Italia il costo complessivo di solo acquisto si attesta quindi sui 12 miliardi di euro, senza contare i costi di mantenimento ed esercizio successivi.

 “Questa prima fase positiva della campagna – afferma il presidente del Movimento Nonviolento Massimo Valpiana – deve servirci da spinta per il proseguio di un impegno che vede nella giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre e nella settimana Onu per il disarmo i prossimi appuntamenti pubblici”.

La conferenza stampa è stata poi seguita da un flash mob in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati dove in questi giorni i parlamentari sono e saranno chiamati al voto sul Ddl Di Paola sulle spese militari. 
D.T.