L’acqua “avvelenata” di Cerveteri

16 luglio 2012 | 01:31
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L’acqua “avvelenata” di Cerveteri

Polemico intervento di Bruna Di Berardino, del Movimento civico Civitas Levante

Il Faro on line – “Prima del 18 luglio non possiamo farle nulla”, così  dieci giorni fà  si è sentita rispondere, dai dipendenti di Acea Ato 2,  una signora disabile (al 100%)  quando, affrontando un viaggio con i mezzi pubblici e con una temperatura di 30° all’ombra, si era recata a Roma  in Via Ostiense. Belli i tempi di quando per stipulare un contratto di utenza idrica, da Cerenova (dove abita la signora in questione) si andava in Via del Vicolo Cieco ( poi Vicolo Sollazzi) a Cerveteri,  e la S.I.C.E.A ( società prevalentemente comunale) , capendo tutti i disagi che avrebbe avuto una signora disabile, accelerava la pratica del nuovo contatore. E’ sicuro il nostro sindaco che  era così necessario e urgente passare ad ACEA ATO 2?.

La domanda se la pone Bruna Di Berardino, del Movimento civico Civitas Levante. Che prosegue: “Sicuramente la malapolitica degli ultimi 5 sindaci, che hanno governato Cerveteri , qualche situazione di “urgenza” l’ha creata, ma rinunciare alla gestione di ben 4 fonti di acqua (di proprietà comunale) per far “ingrassare” una società privata… mi sembra veramente  il colmo  di tutti i colmi.  Devo dire che la questione della fonte di acqua regalata dal comune di Cerveteri (1970)  al comune di Ladispoli  non mi dà più fastidio, anzi, allo stato dei fatti c’è da dire che è andata meglio così, almeno questo prezioso bene (una fonte di acqua) resterà pubblica a beneficio dei cittadini (di Ladispoli). Pertanto, con tutta la sincerità che sempre mi distingue dalla maggior parte dei politici, sento di fare vivi complimenti al sindaco ladispolano Crescenzo Paliotta che sta, veramente, difendendo l’acqua pubblica con tutti i mezzi”.