Dietro il pacco bomba l’ipotesi del racket

23 luglio 2012 | 04:03
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Dietro il pacco bomba l’ipotesi del racket

Al vaglio degli investigatori anche l’analisi della voce registrata della chiamata al 113

Il Faro on line – Analisi su una cabina telefonica da cui e’ arrivata la telefonata al 113 e telecamere in strada. La caccia al telefonista che ieri ha annunciato la bomba in spiaggia, in un lido del litorale romano di Ostia, potrebbe avere una svolta attraverso l’analisi delle impronte su un telefono pubblico e le immagini di videosorveglianza in strada e testimonianze. Chi ha telefonato potrebbe essere la stessa persona che ieri ha piazzato l’ordigno. E oggi non e’ mancata l’emulazione di un mitomane, che ha dato un allarme poi rivelatosi falso, segnalando ordigni sempre nello stesso stabilimento preso di mira ieri. Tutti episodi che espongono ibagnanti del litorale romano al rischio di una psicosi, che  pero’ oggi sembra non aver scoraggiato i bagnanti, numerosi in spiaggia nonostante il tempo incerto. Quella di un gesto intimidatorio della criminalita’ organizzata, dietro cui potrebbero nascondersi racket, estorsioni e usura, resta la pista prevalente secondo gli investigatori della Squadra mobile di Roma, che hanno ascoltatoi proprietari del lido ‘Il Capanno’, in passato gia’ vittime di episodi mai chiariti, come l’incendio dello stesso stabilimentoalcuni anni fa. La Procura ha comunque aperto un fascicolo sulla vicenda di ieri e si indaga a 360 gradi, senza escludere deltutto l’ipotesi del gesto di un mitomane.

Ostia e’ comunque da sempre nell’obiettivo della criminalita’ organizzata, che vede nel litorale romano un luogo di investimento per i propri affari, anche attraverso estorsioni e spaccio di droga. E fino a meno di un anno fa la guerra per il controllo del territorio si combatteva in strada, con omicidi e gambizzazioni seguiti poi da un periodo di ‘calma apparente’. Oltre all’analisi dei filmati delle telecamere, delle impronte e l’ascolto dei testimoni, gli agenti sono ancora in attesa di accertare con esattezza cosa sia il miscuglio di polvere trovato sabato nell’ordigno: se dovesse essere solo polvere pirica si confermerebbe la tesi di una finta bombacreata da mani meno esperte e improvvisate.

E’ stata eseguita anche l’analisi della voce registrata della chiamata al 113 fatta ieri, comparata a due chiamate di uno stesso falso allarme bomba arrivato da un’altra cabina telefonica anche oggi, che indicavano un altro ordigno nello nei bagni dello stesso stabilimento. Si tratterebbe di due persone diverse e quello di oggi sarebbe un tossicodipendente e mitomane che non avrebbe correlazioni con l’episodio di ieri. Fatto sta che oggi la polizia e’ tornata allo stabilimento ‘Il Capanno’, dove le persone sono tornate in spiaggia nonostante tutto. ”Oggi la spiaggia e’ piena di gente, non si sono fatti spaventare – raccontano dallo stabilimento  – la cosa di ieri sembra fatta per creare confusione: e’ uno stabilimento che va bene e forse a qualcuno questo non piace e vogliono allontanare la gente. Ma potrebbe anche essere il gesto di uno sconsiderato”. Finora quello di ieri sembra essere un episodio isolato legato a un’intimidazione, ma il rischio della psicosi sulle spiagge romane e’ dietro l’angolo. (fonte: Ansa).