Omicidio a Nettuno, interrogazione di De Angelis

25 luglio 2012 | 18:29
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Omicidio a Nettuno, interrogazione di De Angelis

Il senatore di Fli chiede di chiarire i motivi della presenza di Pellino sul litorale

Il Faro on line – Il senatore Candido De Angelis  (Fli) ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno e a quello della Giustizia a seguito dell’omicidio avvenuto ieri a Nettuno “Mi chiedo – commenta De Angelis – come una persona del calibro criminale dell’assassinato potesse essere in libertà, dopo l’arresto avvenuto solo un paio d’anni fa. Il delitto ha creato giustamente un grande allarme sociale, ma va fatta chiarezza sui motivi della presenza di Pellino (nella foto) a Nettuno. La criminalità esiste sul nostro litorale come nel resto d’Italia, quella organizzata ha trovato finora un tessuto sociale che non ha ceduto. Desta comunque grande preoccupazione quanto accaduto ieri, perché in passato – conclude De Angelis – non si era mai verificato un fatto del genere e chiedo ai ministri quali misure intendano adottare”.

Sull’episodio è intervenuto anche Antonio Turri per l’associazione “I cittadini contro le mafie”: “L’omicidio sembrerebbe smentire clamorosamente viste le modalità di esecuzione, quanti sostengono che le mafie “militari” non abbiano il controllo del territorio in vaste aree della Capitale, della provincia di Roma e della regione Lazio. L’assassinato è considerato dagli inquirenti elemento di spicco del clan Moccia, sodalizio criminale operante nel  Lazio sin dalla metà degli anni ’80. Ne sono prova le consistenti confische di beni in danno del clan già attivo nelle zone del basso Lazio. Seppur ancora prematuro, non si può escludere che l’omicidio possa essere inquadrato nella guerra tra diversi gruppi criminali in atto nell’area romana a causa della riduzione degli spazi di “guadagno” nelle attività delinquenziali, che risentono in alcuni “settori” quali il traffico e lo spaccio di stupefacenti e le estorsioni un calo dovuto agli effetti della crisi economica che investe in generale il Paese. Gli omicidi del 2011 avvenuti ad Ostia ed il ritrovamento della bomba presso un noto stabilimento balneare della stessa località avvenuto solo alcuni giorni fa, sembrano delineare uno scenario inquietante. C’è necessità di aumentare il livello di consapevolezza nei cittadini, nei partiti e nelle istituzioni sul fatto che Roma, le sue periferie ed i comuni limitrofi con particolare attenzione al litorale laziale da Civitavecchia a Minturno sono da molti anni base operativa di mafie di importazione e mafie autoctone da contaminazione che tendono a monopolizzare le attività economiche illegali reinvestendo gli immensi proventi nelle attività economiche legali”.