Sperlonga Turismo sposa la storia

11 agosto 2012 | 01:11
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Sperlonga Turismo sposa la storia

Parte la collaborazione col Museo Archeologico Nazionale

Il Faro on line – Si apre con una storica mostra il partenariato avviato dal Consorzio per far ricongiungere la perla del Tirreno con le sue origini, facendo del centro museale la motivazione principe della Riviera d’Ulisse per i mercati internazionali.

Si consolida il rapporto tra Sperlonga ed il suo Museo. E il ponte tra le due realtà ora lo lancia il Consorzio di imprenditori privati “Sperlonga Turismo”, sulla scia delle numerosissime iniziative pronte e messe in campo per proporre un’offerta turistica sempre più completa a chi sceglie di passare le proprie vacanze nel bel borgo marinaro. Ora l’obiettivo diventa quello di rendere il centro museale il punto nevralgico della Riviera d’Ulisse, attraendo visitatori attraverso una navetta che unirà le varie Terracina, Fondi, Formia, Gaeta, Minturno.

«Sono davvero contenta di questa sinergia di medio-lungo termine – ammette una raggiante Marisa de’ Spagnolis, direttore del Museo Archeologico Nazionale – e la prima iniziativa che abbiamo pensato insieme è quella dell’inaugurazione della mostra “La nascita di Itri – Materiali dal santuario di Ercole in loc. S. Cristoforo”, anche perché rappresenta per Sperlonga stessa la riappropriazione di una parte del proprio passato sinora rimasta in ombra». L’esposizione sarà aperta ufficialmente sabato 11 Agosto alle ore 18 con il saluto delle autorità locali, tra cui il Sindaco di Itri Giuseppe De Santis e il Soprintendente dei Beni Archeologici del Lazio dott.ssa Marina Sapelli Ragni, che per la prima volta nella storia ha finanziato degli scavi ad Itri, mostrando una lungimiranza che nell’archeologia si traduce in forte senso delle proprie origini e in investimento sul futuro. «Spero – conclude la de’ Spagnolis – che in tanti rispondano al nostro invito e partecipino a questo nuovo momento storico per la storia dell’intera Regione Lazio. 

«Con questo altro tassello – aggiunge Leone La Rocca, Presidente della Sperlonga Turismo – vogliamo dimostrare che lavorare da soli, ognuno per il proprio tornaconto, non porta alcun frutto: chi, come tutti i miei soci, ama questa città ed ha a cuore il suo sviluppo crede in questa collaborazione con uno dei Musei Archeologici più importanti dell’Italia centro-meridionale. Un ringraziamento va di certo rivolto allo staff del consorzio, al nostro consulente Luigi Franceschi e al Vicesindaco del nostro Comune, Francesco Faiola che, in qualità di Delegato al Turismo, ha appoggiato la nostra volontà». In effetti i numeri sono dalla parte di Sperlonga: ogni anno arrivano moltissimi visitatori, specie stranieri. Chi viene da fuori dell’Italia apprezza molto di più quello che di straordinario, scavo dopo scavo, emerge sotto i nostri piedi. In realtà la collaborazione tra Sperlonga e il suo museo era stata avviata già grazie ad un’altra delle proposte del Consorzio, ovvero la possibilità di visitare la grotta di Tiberio e le opere museali semplicemente prenotandosi al numero unico di Sperlonga Turismo 199.449900 oppure inviando una mail a info@sperlongaturismo.it.

LA MOSTRA

Sabato 11 agosto alle ore 18.00 sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, la mostra ‘’ La nascita di Itri ’’, con materiale venuto alla luce nel 2011 durante il primo scavo ufficiale della Soprintendenza Archeologica del Lazio in località S. Cristoforo ad  Itri. Verranno esposti i reperti più importanti rinvenuti nel corso dei primi saggi, tra cui: Il TRIOBOLO DI NEAPOLIS, (310-300 a.C.) con un’immagine di Apollo, ed una CROCE DORATA raffigurante su un lato Cristo crocifisso e sull’altro la Madonna di Loreto. Quest’ultimo ritrovamento testimonia la presenza di un piccolo luogo di culto cristiano di incerta datazione. La vita del Santuario doveva essere iniziata almeno alla fine del IV sec. A.C., forse in coincidenza con la conduzione della via Appia, che di fatto incluse sperlonga in un più ampio discorso di contiguità territoriale. La monumentalizzazione dell’area doveva essere avvenuta nella tarda età repubblicana, quando venne realizzato il porticato che costituiva il temenos sacro e il tempio al quale con tutta probabilità sono da riferire i gradini, le colonne ed il pavimento di cui parlano le diverse iscrizioni.