Forte: “Troppa disinformazione. Il presidio Odontoiatrico non ha mai chiuso!”

15 settembre 2012 | 15:00
Share0
Forte: “Troppa disinformazione. Il presidio Odontoiatrico non ha mai chiuso!”

L’assessore regionale: “Le otomabulanze sono un servizio in più”

Il Faro on line – “L’odontoiatria per pazienti con fragilità sanitaria e disabili non è stata mai chiusa, ma anzi la stiamo potenziando. Tutt’oggi sono garantite 72 ore settimanali grazie al lavoro di tre specialisti. E per quanto riguarda le persone con disabilità è stato riservato un giorno a settimana, il martedì, esclusivamente dedicato a loro”. Lo dichiara in una nota l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, intervenendo sul caso del presidio odontoiatrico dell’ospedale di Gaeta.

“Quindi – continua Forte – è chiaro che siamo di fronte a una vera e propria disinformazione, anche perché si stanno confondendo due questioni ben diverse tra di loro, tirando in ballo anche un progetto regionale come quello dell’Odontoambulanza che ha dimostrato tutto il suo valore. Da un lato, infatti, c’è l’Unità operativa semplice dipartimentale scaduta il 30, dall’altro il Piano regionale dell’odontoiatria sociale. A legare le due cose, il dottor Occipite Di Prisco, titolare della Uosd e responsabile del Piano fino alla loro naturale scadenza avvenuta quest’estate. Ma né l’una né l’altra hanno avuto ricadute sul servizio. Il presidio odontoiatrico del Sud Pontino, infatti, non solo non è mai stato chiuso, ma nelle prossime settimane verrà potenziato. L’intera strumentazione sarà rinnovata, tanto che disporremo di un nuovo studio dentistico a Santi Cosma e Damiano presso il poliambulatorio e di quattro a Gaeta, di cui tre in sostituzione dei due ora presenti e uno di day surgery con personale multidisciplinare per garantire le cure anche ai disabili e alle persone con fragilità sui quali si può intervenire solo sotto anestesia”. 

“Per quanto riguarda il Piano regionale di odontoiatria sociale scaduto ad agosto, – spiega Forte – il discorso non cambia. La continuità è stata garantita attraverso il protocollo siglato tra l’Asl e la Società italiana maxillo-odontostomatologica responsabile del progetto dell’Odontoambulanza. Un vero e proprio ambulatorio dentistico mobile che fa prevenzione e prestazioni dentistiche gratuite a tutti gli effetti, soddisfacendo anche l’appello venuto dalle associazioni, dall’Arcivescovo D’Onorio e dal direttore della Caritas Don Mariano Parisella. Basti pensare che dal 5 aprile fino ad oggi, ovvero da quando è entrata in funzione la nuova Odontoambulanza assegnata al territorio della provincia di Latina con base proprio nel Sud Pontino, sono stati assistiti oltre 1.700 pazienti. Uomini e donne che, altrimenti, non avrebbero avuto accesso alle cure e, invece, sono stati sottoposti a diversi tipi di prestazioni che, solo per citarne alcune, vanno dall’ortopanoramica all’estrazione, dalla pulizia dei denti alla realizzazione e consegna di protesi. Un’assistenza che è avvenuta a domicilio, per garantire le cure dentistiche anche a chi non è in grado autonomamente di raggiungere gli ambulatori distrettuali.

E che per i casi più complessi fa direttamente riferimento al presidio ospedaliero di Gaeta, in linea con quanto stabilito dal Piano regionale per la prevenzione, informazione, formazione e cura delle malattie della bocca che prevede un potenziamento dei trattamenti terapeutici odontoiatrici domiciliari in regime protetto di day surgery piuttosto che in regime di ricovero. I vantaggi sono enormi. Si va dalla riduzione delle ospedalizzazioni improprie e quindi dalla decongestione dei pronto soccorso, fino alla riduzione dei tempi di attesa per i pazienti che ricevono un’assistenza più appropriata”.

“In tutto ciò – conclude Forte – dispiace il comportamento del dottor Di Prisco, che sulla vicenda si è mosso più da dirigente del Pd che da professionista. Non solo ha messo in agitazione strumentalmente le associazioni e le famiglie con false notizie, come quella sull’Odontoambulanza che secondo le sue dichiarazioni sarebbe solo un servizio di informazione, ma è anche venuto meno ai doveri di lealtà e di collaborazione nei confronti dell’Azienda sanitaria per la quale lavora”.