Ex Metro Drive In, l’incubo di altro cemento

20 settembre 2012 | 01:15
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Ex Metro Drive In, l’incubo di altro cemento

Giandinoto: “Dal momento che la sua nuova destinazione d’uso resta inspiegabilmente un segreto, i residenti temono che il proprietario possa costruirci di tutto”

Il Faro on line – “Alcuni giorni fa, diversi Tir hanno scaricato una catasta di tubi innocenti nell’area che un tempo fu il glorioso Metro Drive In, il più grande d’Europa, e che ora, invece, dopo la chiusura del cinema all’aperto alla metà degli anni ’80 perché non più remunerativo e una breve ripresa alla fine degli anni ’90, è solo una grande landa desolata di oltre 15.000 metri quadrati nel cuore del quartiere Axa”. 

E’ quanto afferma Maurizio Giandinoto, consigliere del Consorzio Axa e delegato ai rapporti con la stampa.
“Nei primi anni 2000 – prosegue – l’intera area cambiò definitivamente proprietario, e, in attesa che venisse cambiata anche la destinazione d’uso, le strutture che erano servite da bar, ristorante e discoteca furono trasformate in asilo nido, aperto tuttora, mentre parte del grande lotto fu dato in affitto e adibito a rumorosissima pista per mini moto, che, per lo strazio di chi abitava intorno, funzionava ininterrottamente dalle 10 di mattina finanche alle 2 di notte. Soprattutto il sabato, la domenica e i giorni festivi”.

“Dopo qualche anno dall’acquisto, parliamo della metà degli anni 2000, l’area ottenne (dal proprietario) il sospirato cambio di destinazione d’uso. Ma anche se il lotto ricade nell’ambito di competenza del Consorzio Axa, né il Comune, né tanto meno il nuovo proprietario hanno sentito il dovere di darne comunicazione, tanto che, nonostante le precise regole statutarie in merito, ancora oggi la destinazione di quell’area rimane un mistero. Impenetrabile”.

“E i residenti delle strade che si affacciano sul grandissimo lotto, in mancanza di certezze, sono molto preoccupati. Infatti, ogni terreno del comprensorio Axa in base alla Convenzione stipulata nel 1961 con il Comune di Roma che funge da Piano Regolatore Particolareggiato, ha una destinazione precisa e una cubatura prestabilita. Il Drive In, invece, avendo avuto un cambio di destinazione d’uso, non rientra nella Convenzione. E visto che la sua nuova destinazione d’uso resta inspiegabilmente un segreto, i residenti temono che il proprietario possa costruirci di tutto, un grattacielo o un parco giochi, un grande albergo o un immenso centro commerciale multipiano o la nuova sede della Asl del XIII o magari un complesso di ville”.

“Il timore dei consorziati, comunque, non è solo quello per l’aumento del cemento, che pure potrebbe essere indiscriminato mettendo a rischio il carattere residenziale del quartiere e persino il valore stesso delle abitazioni, ma anche per l’incremento del traffico automobilistico, già oggi quasi al collasso”.

“Il quartiere Axa, infatti, si trova al centro di quattro nuovi quartieri, Malafede, San Giorgio-Acilia Sud, Stagni e Infernetto, e una volta vendute le nuove abitazioni il numero dei nuovi residenti si innalzerà di almeno 100.000 unità. Inoltre, le strade dell’Axa sono lo snodo trasversale che mette in comunicazione le due più importanti arterie dell’asse Ostia-Fiumicino-Roma, cioè la Via del Mare e la Cristoforo Colombo”.

“Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Axa, che per statuto è il garante della Convenzione e quindi della qualità e della manutenzione dei servizi essenziali della  comunità, cioè strade, verde, illuminazione, sistema fognario e depuratore, a nome e per conto dei circa 14.000 consorziati che rappresenta, ha quindi il diritto di sapere come verrà utilizzata quella grande area ed attende una risposta in merito da parte del Comune e del proprietario”.