Roberto Rossellini raccontato dal sindaco Paliotta  

24 settembre 2012 | 15:39
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Roberto Rossellini raccontato dal sindaco Paliotta  

Taglio del nastro per la nuova sala culturale del Comune dedicata alla memoria del regista italiano

Il Faro on line – Roberto Rossellini raccontato dal sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta: questo uno dei momenti più significativi dell’inaugurazione della Sala Rossellini avvenuta nei giorni scorsi nella città balneare nell’ambito di streetart@ladispoli, la rassegna nata da un’idea del direttore artistico Martin Clausen e promossa dall’Associazione Temperamenti e dal comune di Ladispoli.  

“Roberto Rossellini – ha detto il sindaco Crescenzo Paliotta – ha scritto alcune delle pagine più importanti della storia della nostra città. Sul terrazzo della sua casa di Ladispoli ha realizzato il documentario “Fantasia Sottomarina” girando le scene in un acquario con i pesci che lui stesso andava a pescare o che Pietro il pescatore gli procurava. Rossellini, insomma, è parte integrante della storia di Ladispoli. Qui abitava suo nonno Zeffiro, in una delle prime costruzioni della città balneare, e Roberto Rossellini insieme al fratello Renzo e la sorella Marcella vi trascorse i momenti più belli della sua infanzia e della sua giovinezza”.

Paliotta ha ricordato come i primi documentari girati da Rossellini a Ladispoli gli permisero di iniziare la sua splendida carriera del cinema. Nel 1935 Rossellini esordì con “Daphne o prelude a l’apres midi d’un faune”a cui seguirono nel 1939 la “Vispa Teresa” , “Il tacchino prepotente” e “Fantasia Sottomarina”. Nel 1942 ambientò tutte le scene della steppa russa de “L’uomo della croce” vicino al Castellaccio dei Monteroni dentro al quale girò anche alcuni interni. 

“Ben pochi sanno – ha concluso Paliotta – che fu sempre a Ladispoli, nell’allora cinema Moretti, che proiettò in anteprima mondiale, alla presenza di Anna Magnani e Aldo Fabrizi, quello che è considerato il  capolavoro del neorealismo, “Roma città aperta”. Il nostro obiettivo è di utilizzare Sala Rossellini, uno spazio di circa 70 metri quadrati di proprietà comunale all’interno della casa dove visse il grande regista, per le attività culturali e farne, quindi, un centro per l’associazionismo”.