“La chiusura delle sedi giudiziarie è una vera mannaia per il nostro territorio”

29 settembre 2012 | 00:58
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“La chiusura delle sedi giudiziarie è una vera mannaia per il nostro territorio”

Notturni (Cambiare davvero): “Una particolare attenzione va indirizzata ai dipendenti delle due strutture”

Il Faro on line – “E’ ormai certo: il municipio XIII perderà le due sedi del giudice di pace e della sezione distaccata del tribunale di Roma. I tagli inseriti nell’ambito della spending review non hanno risparmiato gli uffici giudiziari di Ostia. Che saranno soppressi benché abbiano sempre operato con ottimi risultati. Inutili dunque gli appelli, gli incontri, le mobilitazioni dei comitati, delle forze politiche, delle associazioni di categoria. Il Tredicesimo esce sconfitto. Ed a pagare saranno i 300.000 cittadini e la loro richiesta di giustizia. E’ quanto dichiara Giulio Notturni, coordinatore romano giovani Cambiare davvero che lo definisce una vera mannaia per il nostro territorio”.  “Per quanto riguarda il Giudice di pace, è ovvio che il sindaco Alemanno se ne sia lavato le mani, nonostante la mozione fatta votare in assemblea capitolina dalla quasi totalità dei consiglieri di maggioranza e opposizione (solo un consigliere del PdL ha votato contro!), che impegnava Roma Capitale a mantenere, assumendone le spese, la sede del GdP di ostia, come sancito dalla stessa legge che ne ordinava la chiusura. A questo si aggiunge – prosegue – l’assoluta inerzia e disinteresse del presidente Vizzani e dell’assessore Davide Bordoni, delegato al litorale e politico eletto nel territorio del municipio XIII, che non hanno alzato un dito per convincere il sindaco a prendersi tale impegno”.

“La chiusura delle due sedi giudiziarie del nostro territorio, vera vittoria e vero vanto del nostro municipio, è una vera e propria piaga sociale. Una sciagura che pagheremo tutti prima o poi. Si parla di garanzia di giustizia, di diritto ad un equo processo e a tempi umani: tutto questo non può essere garantito dal tribunale di Roma, dove approderanno tutte le richieste di giustizia, perchè già oberato da una mole di lavoro tale da non riuscire, quasi, a smaltire quelle già avviate. Figuriamoci quelle che arriveranno una volta chiusa la sede distaccata. 

“Una particolare attenzione, però, ora va posta ai lavoratori e ai dipendenti delle due strutture. Mi auguro fortemente che ad una sciagura già annunciata non si aggiunga la tragedia di licenziamenti e di gente mandata a casa senza possibilità di opposizione. Bisogna garantire gli stessi diritti a tutti i lavoratori che dovranno essere smistati nelle altre sedi giudiziarie romane, tenendo conto della lontananza dalle abitazioni, dalla presenza di figli autosufficienti, da eventuali anziani a carico”. 

“Non si può pensare di adottare gli stessi criteri per tutti perchè non tutti hanno le stesse caratteristiche e situazioni personali. Anche i tirocinanti del tribunale di Ostia dovranno essere garantiti e non dovranno essere considerati figli di un Dio minore. Il lavoro è lavoro: non si può pensare di considerare quello precario lavoro di serie B per non aumentare discriminazione a discriminazione. Auspico dunque, che non si sommi la tragedia dei licnziamenti alla già malaugurata sciagura della perdita di due importantissime sedi giudiziarie dal nostro territorio, in barba al decentramento tanto sbandierato”.