Giovani a Francoforte: l’altra faccia dell’Italia

1 ottobre 2012 | 18:00
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Giovani a Francoforte: l’altra faccia dell’Italia

Iotti: “Il Movimento si distingue dagli altri perchè non è un movimento di protesta. Non è contro qualcuno ma a favore di qualcosa”

Il Faro on line – Oltre 500 giovani provenienti da tutta Italia e alcune delegazioni di giovani di altri paesi europei si sono dati appuntamento a Francoforte. A spese proprie, nel cuore dell’Europa, nella città simbolo del potere finanziario e sede della BCE. Animati dalla voglia di reagire alla crisi, di sfidarla con proposte concrete hanno sfilato sotto l’EuroTower, simbolo di una Europa sempre più distante. Dopo svariate ore di dibattito in piazza, sei proposte votate all’unanimità e un “Patto per i giovani” hanno sancito la nascita del “Movimento di Francoforte”. Mentre in Italia il dibattito politico raggiungeva il picco più basso, i giovani hanno catturato l’attenzione dei media europei perché è la prima volta che questo accadeva nel cuore della finanza del Vecchio Continente.

Sostenuti dal Vice Presidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli, hanno dato vita ad un nuovo modello partecipativo in grado di incidere nel processo decisionale europeo mediante il meccanismo di iniziativa legislativa popolare europea. Tra i promotori del Movimento di Francoforte un folto gruppo di ragazzi di Ardea. 

“Il Movimento di Francoforte si distingue dagli altri perchè non è un movimento di protesta, non è contro qualcuno ma a favore di qualcosa. – dichiara Riccardo Iotti, Consigliere Comunale di Ardea – Un movimento propositivo che ha l’ambizione di coinvolgere altri giovani d’Europa e avviare un procedimento che determini un referendum popolare europeo sulle proposte votate in assemblea. Tra le più significative ricordo l’European Youth Guarantee: una garanzia europea che assicuri ad ogni giovane il diritto ad un lavoro, apprendistato, tirocinio dopo aver terminato gli studi o dopo aver perso il lavoro. L’European Social Investment Pact: uno schema di incentivi e penalità per gli Stati membri in termini di raggiungimento degli obiettivi relativi a occupazione e politiche sociali. La riforma della BCE e il suo ruolo di prestatore di ultima istanza, l’introduzione degli Eurobond e l’elezione diretta del Presidente della Commissione europea per colmare il deficit democratico europeo e avvicinare i cittadini alle istituzioni. Tutte proposte che vogliamo portare a Bruxelles e poi alle urne. Inoltre, vorrei sottolineare come questa grande esperienza comunitaria abbia motivato altre centinaia di giovani a partecipare, a reagire, a sfidare la crisi e trovare le possibili soluzioni per superarla”.