Manovra Salva-Ardea, mettiamo le carte in tavola

1 ottobre 2012 | 03:36
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Manovra Salva-Ardea, mettiamo le carte in tavola

Appello alle Istituzioni da parte del presidente dell’associazione Civiltà

Il Faro on line – Mauro Porcelli, presidente della associazione Civiltà, lancia una grido d’allarme sulla preoccupante gestione amministrativa della attuale classe politica locale. “L’ultimo atto consumatosi nel Consiglio comunale dello scorso 28 settembre – dice Porcelli -,impone profonde riflessioni ed un appello alle istituzioni affinche intervengano “autorevolmente” per salvare il salvabile e ristabilire la giustizia sociale del territorio. Il tema sociale è quello più a cuore della ns associazione e non ci fermeremo di fronte a nulla, pur di sostenere i più deboli, soprattutto adesso che il Paese ha bisogno di chi si rimbocca le maniche, non riempiendosi le tasche. Un Bilancio comunale con taglio orizzontale sui sussidi alle rette per gli asili nido, gettando per strada centinaia di bimbi, figli di ardeatini o di immigrati ben radicati sul territorio, colpevoli soltanto di vivere nel posto sbagliato (Ardea) al momento sbagliato. Una offesa alla parrocchia che da decenni, ha garantisce  un servizio a costi sociali a diverse generazioni, mentre nel Palazzo, con determine e affidamenti diretti, senza affidamento di gara in appalto, sono stati affidati nel solo 2010 lavori per oltre 450.000 euro “sempre alla stessa ditta”, almeno per quanto ci consta.
La nostra associazione – prosegue Porcelli – ha infatti ricevuto copia di una parte di atti – di seguito elencati – probabilmente solo quelli realmente approvati, dai quali emergono sperperi di denaro imbarazzanti per opere e forniture “urgenti” che di urgente però sembrano avere ben poco. Si pensi che nella stessa giornata sono stati affidati lavori di urgenza alla stessa ditta per lo stesso lavoro– frazionando di fatto l’appalto – per opere prevedibilissime e comunque non aventi alcuna caratteristica d’urgenza, atteso che, se  fossero state realmente urgenti, la logica avrebbe voluto l’affidamento a ditte locali, prontamente reperibili, senza dover finire nel frusinate… Nei soli locali di via F.Crispi, sono stati forniti 17 condizionatori al prezzo riportato in determina “urgente” di euro 48.000, mentre a noi – che abbiamo chiesto un preventivo della stesa marca e potenza, in veste di comuni cittadini – il prezzo finale è stato ridotto del 50%.

Due sono le considerazioni gravi. La prima che l’urgenza è scaturita a maggio, quando ad Ardea non si registravano né temperature polari né tanto meno il caldo asfissiante estivo. La seconda, inquietante, che quel plesso era già dotato di un impianto di condizionamento imponente, ma  non si capisce dove sia finito, non risultando  una scheda tecnica, ne certificazione di smaltimento. Non è spiegabile – così vocifera personale comunale….-lo smantellamento di un impianto industriale  fornito solo nei primi anni 2000, buttato via senza giustificata documentazione dalla stesa azienda che lo aveva fornito. Questo è soltanto uno dei molteplici incarichi urgenti, per non parlare poi delle opere che, se opportunamente quantificate, lascerebbero basiti i cittadini e le Autorità evidentemente chiamate a verificare gli atti.

Nello specifico, per dovere di cronaca e critica, si rammentano le seguenti determine:  nn. 46-48 e 49 del 23/03/2010; nn. 83 e 86 del 25/5; n. 147 del 29/9;   nn. 184-185-186-187 e 188 del 26/11;  nn.168-210-211-212-213 e 215 del 17/12.  Queste sono solo alcune delle tante spese “urgenti” che hanno visto sparire montagne di denaro per beni e servizi “opinabili” a discapito del sociale. Speriamo non scatti anche qui la storia “…io non sapevo, non c’ero e se c’ero dormivo” ? Siamo amministrati da un sindaco – Luca Di Fiori – ed altri amministratori sottoposti a procedimento penale presso il Tribunale di Velletri per  reati associativi gravissimi, tra i quali il peculato. Stando a quanto apparso su tutti i quotidiani nazionali,  che riportano..”Ardea, il mercato nero dei loculi”..e peggio ancora,  il Comune di Ardea ha subito un danno all’immagine devastante.Nonostante ciò, è stata  disattesa anche la delibera di Consiglio comunale n. 1 del gennaio 2006, con la quale si era stabilita la costituzione di parte civile a tutela dell’Ente, ..”vista la necessità di promuovere iniziative volte a testimoniare l’estraneità dell’Ente da logiche affaristico criminali”… 

Facciamo appello – conclude Porcelli – a tutte le forze pulite che siedono il Consiglio comunale e sicuramente estranee a tali fatti,  affinchè facciano valere i diritti dei cittadini, votando in Consiglio la costituzione di parte civile su tutte quelle richieste di rinvio a giudizio che riguardano il sindaco Di Fiori e gli altri soggetti sodali nelle ipotesi di reato ai danni della comunità.Vale la pena rammentare che dovrebbe essere la Giunta a procedere, ma essendo composta da soggetti raggiunti dai medesimi avvisi giudiziari, è stato  omesso di applicare il dispositivo di una delibera di Consiglio che rappresenta, di fatto, atto di  indirizzo e volontà popolare. La nostra associazione, combattendo una classe politica nociva al territorio, al fine  evitare che taluni soggetti “distanti” dal bene comune, utilizzino il potere per danneggiare un delicato sistema sociale prossimo al collasso con colate di cemento e annientamento dei basilari diritti sociali,  si rivolgeranno alle Istituzioni più alte affinche facciano valere onestà e democrazia”.