“Alemanno insiste con il Waterfront? Servono soluzioni a problemi reali!”

7 ottobre 2012 | 03:44
Share0
“Alemanno insiste con il Waterfront? Servono soluzioni a problemi reali!”

Notturni, responsabile UdC municipio XIII e rappresentante Cambiare davvero: “Invece di continuare a proporre un progetto che non vedrà mai la luce il sindaco dovrebbe mettere mano alle tante problematiche che affliggono il municipio XIII”

Il Faro on line – “Il sindaco Gianni Alemanno farebbe meglio a proporre soluzioni ai mille problemi che affliggono il municipio XIII invece di insistere a parlare di Waterfront, un progetto tanto esagerato quanto assurdo che non vedrà mai la luce”, afferma Giulio Notturni, responsabile UdC municipio XIII e rappresentante Cambiare davvero, commentando le dichiarazioni che ieri il primo cittadino ha fatto intervenendo agli Stati generali del turismo in corso al Palazzo dei Congressi dell’Eur. 

“Il sindaco ha detto anche che il Campidoglio “è pronto da mesi con la delibera ma che prima deve superare l’ostruzionismo che da mesi sta paralizzando il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio””, prosegue l’esponente politico. “Io rabbrividisco alla prospettiva di una “riqualificazione” intesa in questo senso. “E non è vero che, come dichiara Alemanno, il Waterfront permetterà “lo sviluppo di un intero settore della città che consideriamo strategico” e che “la riqualificazione del lungomare di Ostia porterà una spinta per lo sviluppo turistico e occupazionale della città”. E’ una fantasia! E Alemanno deve smetterla di ripetere che “Roma non può continuare a perdere posti di lavoro per vizi ideologici”.

“I cittadini del nostro territorio hanno bisogni di servizi, infrastrutture, trasporti efficienti e funzionali, asili nido, scuole che non cadano a pezzi, strade manutenute con continuità e molte altre cose di fondamentale importanza!  Non siamo contro a progetti di sviluppo del territorio, ma devono dare un valore aggiunto al territorio e rispettare, soprattutto, un ordine di preferenze e priorità”, conclude Giulio Notturni.