Chi sporca i canali avvelena anche te. Digli di smettere

16 ottobre 2012 | 04:16
Share0
Chi sporca i canali avvelena anche te. Digli di smettere

Materassi, lavatrici, frigoriferi, calcinacci: dighe innaturali che bloccano il flusso d’acqua.
Lopez: “Così non si può andare avanti. E’ un danno costante per tutti i cittadini onesti”

Il Faro on line – Possiamo chiamarla educazione ambientale, oppure educazione civica, o anche semplicemente “educazione”. E’ quella che manca in troppa parte del tessuto sociale italiano, pronto ad alzare la voce contro i governanti balordi, meno incline a prendere coraggio e scendere davvero in piazza, costantemente impegnato a cercare di fregare il prossimo. Anche attraverso piccole cose: l’utilizzo della corsia d’emergenza, la fila saltata perché si ha una conoscenza, la carta gettata dal finestrino dell’auto tanto “chissenefrega”.

Nessuno si senta offeso, questa gente esiste e prolifera. E basta poco per accorgersene. Prendiamo ad esempio i canali di bonifica. Ci si lamenta spesso della loro scarsa manutenzione. Ma solo nella giornata di ieri – e solo nella zona di Palocco – il Consorzio di Bonifica ha recuperato due interi scarrabili riempiendoli di lavatrici, frigoriferi, materassi, calcinacci e altro materiale vario. E la precedente pulizia era stata effettuata appena pochi giorni fa… Stesso discorso vale anche per altri territori come ad esempio Fiumicino.

“In questo contesto – spiega Federica Lopez, presidente del Consorzio di Bonifica Tevere Agro Romano – è praticamente impossibile fornire il servizio che i cittadini meritano. Perché sono proprio alcuni di loro ad impedire che il sistema funzioni per tutti. Gettare quel tipo di rifiuti nei canali – spiega Lopez – vuol dire impedire all’acqua il regolare deflusso, e dunque impedire che il normale ciclo di depurazione arrivi a compimento nelle idrovore. In più costituisce anche un rischio maggiore nel momento in cui a causa di forti piogge il livello dell’acqua si dovesse innalzare e, non avendo sbocchi, esondare”.

Un danno per la collettività in quanto pulire quei canali vuol dire aggravio di costi che finiscono sulle spalle di tutti i cittadini, e un danno per chi abita vicino ai canali in quanto aumentano i rischi. Ma non è il solo “abuso” che viene fatto proprio dai cittadini…“

Le costruzioni abusive sono un’altra piaga: case praticamente sopra i canali, scarichi fognari non autorizzati, addirittura ponticelli fai da te che al primo problema si trasformano in vere e proprie dighe. La genre deve capire che il canale è un bene di tutti, e che ogni volta che il sistema va in tilt è un danno per tutti. Alzare le spalle vuol dire non aver capito che abitiamo tutti la stessa terra”.

Ma non è possibile impedire l’accesso a chi sporca?
“No. Sono troppi i chilometri da recintare, e la spesa non vale l’impresa. Siamo già in ristrettezze economiche, il che ci costringe a fare solo alcuni passaggi durante l’anno e non di più. Sinceramente se avessi disponibilità aumenterei il servizio invece di tirare su reti. Ma – purtroppo – è un problema che non si pone: i soldi non ci sono se non quelli che già impieghiamo per la manutenzione”.

Dunque?
“Dunque dobbiamo far capire a chi sporca quanto sia stupido farlo. Per scaricare un materasso nel canale bisogna comunque partire da casa, caricarlo in auto, andare al canale, rischiare una multa e abbandonarlo. Non sarebbe meglio andare nei centri di stoccaggio preposti, non rischiare nulla e contribuire a tenere in ordine ed efficienza il territorio?!”La risposta, ovviamente, è scontata. Una cosa dobbiamo capire: l’inciviltà di alcuni la pagano gli altri. Ma non per modo di dire, con gli euro di tasse. E sinceramente oggi come oggi spendere anche un solo euro in più perché qualcuno è così pigro da usare i canali come pattumiera personale, beh, fa un po’ girare le scatole…
Angelo Perfetti