Russo D’Auria: “Prima va garantita l’occupazione, solo dopo si può pensare a un allargamento”
Il Faro on line – “L’aeroporto una ricchezza? Forse una volta, non certo adesso. Ecco perché sono contrario ai discorsi sul raddoppio, e più in generale agli investimenti fantasma. Non perché non voglia il progresso e le iniziative private, ma perché prima dobbiamo far andare bene le cose per chi su questo territorio vive, e poi si pensa al resto”.A parlare è Mario Russo D’Auria, leader di Gil (Gruppo indipendente libero per Fiumicino).
“La crisi occupazionale è evidente – prosegue . e non risparmia nessun settore aeroportuale. Come si fa in questo contesto a parlare di allargamento dello scalo se quello che c’è non garantisce nemmeno la vivibilità a chi oggi ci lavora? A chi fa comodo? Non certo ai lavoratori, tantomeno quelli di Fiumicino. Una volta a stare bene non erano solo piloti e hostess, o più in generale i dipendenti delle compagnie aeree, ma anche tutto l’indotto: pulizie, catering, ecc. Oggi tutto va a rotoli, la cassa integrazione galoppa, e qui invece che di far quadrare i conti si parla di spendere altri soldi, per di di più devastando un territorio già sacrificato: ma dov’è la logica?”
“Siamo convinti che tanto tempo fa ci fossero privilegi oggi non più sostenibili, ma tra togliere i privilegi ed eliminare i posti di lavoro ce ne corre. Per questo ribadiamo il nostro no al raddoppio. Prima va garantita l’occupazione, poi – se avanzano soldi – si penserà ad un eventuale allargamento. D’altronde, con questa crisi, i passeggeri non aumenteranno certo come si aspettano i geni del marketing. Non solo, ma in questa situazione generale i servizi saranno sempre più scarsi, e dunquie meno competitivi. E lo scalo di Fiumicino sarà ancor più penalizzato. Ripeto, non vedo logica né sociale né imprenditoriale”.