Emergenza arsenico, alla Regione il costo degli interventi

26 ottobre 2012 | 17:18
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Emergenza arsenico, alla Regione il costo degli interventi

Il Faro on line – Importanti novità sul fronte dell’emergenza arsenico. Le ha comunicate l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi attraverso una nota inviata al presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi. Le novità più importanti riguardano gli interventi di seconda fase, quelli cioè che interessano i comuni con concentrazioni di arsenico comprese fra 10 e 20 microgrammi litro (dal primo gennaio 2013 in base all’entrata in vigore della direttiva europea la soglia massima consentita nelle acque destinate al consumo umano sarà di 10 microgrammi litro). La Regione ha comunicato che intende garantire l’intera copertura economica degli interventi, che ammontano complessivamente a 24 milioni 521mila euro. Ciò sarà possibile grazie al dirottamento dei 18 milioni di euro che la Regione Lazio aveva stanziato, in seguito alla sottoscrizione di apposito protocollo d’intesa, in favore dell’Ato 1 Lazio Nord per far fronte alle opere di depurazione delle acque nere dei poli di Civita Castellana, Sutri e Vignanello. Considerata la necessità di fronteggiare con estrema urgenza l’emergenza arsenico, la Regione ha quindi deciso di trasferire dette somme nella disponibilità del commissario straordinario, in aggiunta ai sei milioni 150mila euro già stanziati. Non appena possibile la Regione provvederà a ripristinare i finanziamenti previsti per la depurazione delle acque nere nei poli suddetti, con apposite risorse di bilancio.

“Non possiamo che ritenerci estremamente soddisfatti per il risultato ottenuto – ha spiegato il presidente Meroi – e ringrazio l’assessore Cangemi per aver accolto le nostre richieste. La lettera contiene tre importanti risultati. Il primo è ovviamente l’intera copertura economica degli interventi da realizzare sul territorio. Il secondo è il riconoscimento dell’impossibilità per l’Ato 1 Lazio Nord di fronteggiare da solo la fase emergenziale. La terza riguarda la garanzia del rifinanziamento delle somme stanziate per la depurazione delle acque nere nei tre poli della Tuscia e momentaneamente trasferite sulla realizzazione degli impianti di dearsenificazione. Questo è un grande risultato che premia gli sforzi della Provincia e dell’Ato. Sono mesi che stiamo premendo sulla Regione, battendo i pugni sul tavolo ed alzando la voce in ogni occasione utile per far valere i diritti del territorio. Finalmente oggi abbiamo ottenuto le dovute risposte che ci consentono un maggiore ottimismo per ciò che riguarda la risoluzione dell’emergenza”.

L’assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha poi aggiunto: “Gli interventi di prima fase, quelli cioè in esecuzione nei comuni con concentrazioni superiori ai 20 microgrammi litro sono in fase di ultimazione. Quelli di seconda fase, grazie all’intervento finanziario della Regione che coprirà interamente i costi, saranno portati a termine in tempi rapidi. Certo, il primo gennaio non riusciremo ad avere tutti gli impianti pronti, questo è chiaro, quindi i sindaci dovranno emettere le ordinanze. Tuttavia da oggi possiamo dire che l’emergenza si presenta meno grave di come poteva apparire nei giorni scorsi. Io credo che, se anziché far passare inutilmente tutto questo tempo, chi di dovere si fosse mosso già otto anni fa quando fu emanata la direttiva europea, forse avremmo potuto evitare tutti quei disagi che le popolazioni hanno subito, e che dovranno ancora affrontare nei prossimi mesi.

La Provincia – ci tiene a ribadire Equitani – non ha mai avuto competenze dirette su questa materia, ma appena ci siamo insediati abbiamo cercato, con la collaborazione dei Comuni, di coordinare tutte le azioni necessarie facendo pressing sulla Regione per avere risposte. Oggi possiamo dire di aver ottenuto un altro importante risultato, dopo quello che non esito a definire storico, relativo alla vicenda delle tariffe di smaltimento dei rifiuti”. Meroi ed Equitani hanno convocato per martedì una riunione della Consulta d’Ambito dell’Ato cui farà seguito una conferenza dei sindaci nel corso della quale sarà recepito ed approvato, attraverso un apposito deliberato, il nuovo percorso indicato dalla Regione.