Approvata all’unanimità una mozione che impegna il Presidente della Provincia e la Giunta, ad attivarsi con il Comune di Santa Marinella e la Regione affinché si istituisca un tavolo di lavoro “tecnico-politico”
Il Faro on line – Finalmente si comincia ad intravedere una luce nella complessa vicenda del Castello di Santa Severa che negli ultimi mesi è stato al centro di un duro confronto tra la Regione Lazio e il Comitato Cittadino nato per la sua difesa e valorizzazione, per impedirne una strisciante “privatizzazione di fatto” che si stava preparando tramite un apposito bando pubblico. Il Consiglio della Provincia di Roma ha recepito tute le istanze del Comitato approvando all’unanimità una mozione che impegna il Presidente della Provincia e la Giunta, ad attivarsi con il Comune di Santa Marinella e la Regione affinché si istituisca un tavolo di lavoro “tecnico-politico”, per affrontare le problematiche relative alla definizione del futuro del Castello, in modo chiaro e condiviso (anche in riferimento all’Accordo di Programma tra gli Enti suddetti del 20/12/2002).
La Provincia si impegna inoltre a riaprire il complesso monumentale alle visite guidate che gli operatori museali hanno sempre condotto dal 1996 fino all’inizio del cantiere di restauro nel 2005 e a chiedere alla Regione Lazio dei fondi per le attività ordinarie del Castello. la Provincia si impegna infine ad attivarsi affinché la Regione Lazio destini il complesso monumentale del Castello di Santa Severa a bene di notevole ed esclusivo interesse pubblico.
Il Comitato cittadino in difesa del castello di Santa Severa saluta con grande soddisfazione questo importante e convinto impegno da parte della Provincia di Roma, l’ente finanziatore dei lavori del maniero e del suo borgo. Al Comitato, che ha caldeggiato tale deliberazione, è stato assicurato dall’Ente che l’eventuale trasformazione della Provincia in Area Metropolitana non annullerà il valore dell’atto amministrativo stamane approvato, di cui Regione e Comune dovranno tenere conto.
“Per decenni – afferma un comunicato del Il Comitato cittadino in difesa del Castello di Santa Severa – si è rimasti quasi fermi, inerti, seduti sullo straordinario patrimonio di architettura, archeologia, arte, paesaggio, tradizioni e qualità della vita che secoli di storia ci hanno lasciato in eredità. Il castello di Santa Severa è stato trascurato e quasi abbandonato a se stesso, non se ne è mai compreso fino in fondo il valore e cioè che il complesso monumentale rappresenta una risorsa pubblica preziosa e insostituibile per lo sviluppo. Dal 1994, data di istituzione del Museo Civico di Santa Marinella, è iniziato finalmente un processo di recupero del bene culminato, tra il 2000 e il 2010, con l’investimento di ingenti risorse soprattutto da parte della Provincia di Roma ma anche della Regione Lazio, del Comune di Santa Marinella e del Ministero per i Beni Culturali.
Investire sulla tutela e sulla promozione del Castello non solo ci aiuta a mantenere vivo il senso della nostra comune appartenenza ma rappresenta, soprattutto negli attuali scenari di globalizzazione, in cui si va alla ricerca della propria specializzazione produttiva, un’occasione irrinunciabile per creare in loco sviluppo ed occupazione.
A fronte di quanto successo in Italia negli ultimi decenni con i condoni ambientali, la svendita del patrimonio di valore storico-artistico, l’assalto edilizio al territorio o i tagli alle risorse destinate alle politiche culturali si rende ora necessaria più che mai una forte e coraggiosa reazione alle politiche miopi, dannose, prive di valori e destinate all’insuccesso che hanno caratterizzato il passato. Il recupero del Castello fornisce l’occasione per mettere mano ad un vero e proprio New Deal delle bellezze del nostro territorio per porre le politiche culturali e turistiche finalmente al centro dei processi di sviluppo e crescita di Santa Marinella e del litorale nord di Roma. Investire sulla tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, del paesaggio e della qualità della vita e dei prodotti tipici risulta fondamentale per rilanciare con il turismo una delle principali vocazioni del nostro territorio. Valorizzare questo insieme straordinario di beni culturali ed ambientali incentrato sul Castello di Santa Severa, dalla bellezza del paesaggio, alle tradizioni, all’ingegno, alla creatività può dare al nostro comprensorio una prospettiva in più. Può garantire la tutela e la manutenzione del bene, il restauro e la restituzione al godimento pubblico, la riqualificazione del sito, la sostenibilità ambientale e culturale dell’intero processo di sviluppo.
Riteniamo – conclude il comunicato – che proprio in un momento di crisi forte come quello che si sta attraversando sia fondamentale investire parte delle disponibilità economiche in quelli che possono essere gli unici veri settori puliti e trainanti dell’economia dell’Italia del futuro: i Beni Culturali e i Beni Naturalistici. Quando la crisi sarà passata chi avrà investito nello sviluppo della cultura, della formazione e della ricerca, nel turismo di qualità avrà di certo una marcia in più rispetto agli altri”.