Centauri in… singolar tenzone

29 ottobre 2012 | 22:02
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Centauri in… singolar tenzone

Il Faro on line – Da molti anni, ormai, il traffico veicolare all’interno delle grandi città (anche di quelle più piccole) ha raggiunto proporzioni che, lasciati da tempo gli stadi di “allarmante” e “preoccupante”, sono all’emergenza più totale. Le stazioni di rilevamento dell’inquinamento atmosferico sono costantemente in “allarme rosso”; psicologi e sociologi sono ormai concordi nell’attribuire ai ritmi frenetici del caos veicolare, tutta una serie di conseguenze a catena che finiscono per ripercuotersi nello stato di salute anche mentale e a nulla sembrano servire i tentativi di porre rimedio: le chiusure al traffico durante le domeniche, così amate dai “ciclisti della domenica” o dai “naturisti dell’ultima ora”, consentono di respirare aria… meno sporca e non creano problemi a nessuno…. o quasi! Già, perché esiste una categoria di persone troppo spesso dimenticata che lavora anche il sabato e la domenica, e pure fino a tardi!!! O pensiamo che, ad esempio, il cameriere che a Piazza Navona ci serve il caffè al tavolo, faccia parte dell’arredamento e non sia invece un poveraccio che, per poter venire a lavorare anche di domenica, stante il divieto di circolare, debba “anticipare” l’uscita di casa di qualche ora?!

Casi limite a parte, molte persone, per ovviare agli snervanti – e, in termini di carburante, costosi, molto costosi – incolonnamenti, sembrano aver trovato una valida soluzione, optando per le due ruote, e… qui casca l’asino! Specialmente negli ultimi anni si è visto un proliferare di scooter, ciclomotori, motociclette, biciclette , ecc. … c’è perfino una “riscoperta” del caro, vecchio monopattino!!! Te li vedi sbucare dappertutto, all’improvviso; a volte sembrano materializzarsi dal nulla. Pensi con convinzione che tra te e il marciapiede non ci sia spazio per nessuno; magari affronti tranquillamente la svolta e…. istintivamente, prima che te ne renda conto, le tue braccia sterzano bruscamente alla parte opposta al marciapiede perché dal nulla, in mezzo a voi due (tu e il marciapiede, appunto) è sbucato lui (…o lei…), a bordo del suo potente ciclomotore – magari anche truccato, perché no!? – che, siccome è furbo (…!) e pure bravo (idem), ha calcolato la larghezza al millesimo, capendo che “lì ci passa”.

Il Codice della Strada vieta tutti quei comportamenti che possano creare situazioni di pericolo per sé o per gli altri, ma tale disposto sembra del tutto ignoto a certi soggetti a bordo di motoveicoli o ciclomotori. Uno dei comportamenti vietati è quel “zig zag” che piace tanto ai moderni centauri: si fanno strada passando tra le auto ferme ai semafori, sfruttando anche i pochi centimetri di spazio, mantenendo talvolta a stento l’equilibrio, o addirittura rimanendo incastrati (…e la cosa bella è che si in…alberano contro te che, pur vedendoli in difficoltà, non fai un c…entimetro di spostamento del tuo veicolo per farli passare…!). 

L’assurdo è proprio questo infatti: la consuetudine, si sa, è talvolta annoverata tra le fonti del diritto, ma mai di comportamenti illeciti; ora, per una sorta di interpretazione “al contrario”, stante il divulgarsi e ripetersi di certi comportamenti da str…ani, passare tra le auto per guadagnare spazio, superare la fila di vetture ferme al semaforo piazzandosi oltre la striscia di arresto davanti a tutti (e pazienza se la visiera del casco, da quel punto, non consente di vedere bene il semaforo! Vorrà dire che un colpo di clacson e un improperio avvertiranno che è ora di muoversi) ha assunto le sembianze di una sorta di “diritto acquisito” al punto tale che, se all’apparire di un centauro davanti alla tua vettura mentre ti stai avvicinando a quella davanti, ti spaventi frenando bruscamente e gli suoni, lui, il centauro di cui sopra, ha tutto il diritto di dirti di tutto! Il problema è che (per Giustizia…!), se lo “tocchi” col “qualchecentinaiodichili” della tua auto, lui va per terra (e si fa male) e tu…… davanti al giudice a cercare di far valere quella Giustezza di cui tanto cerchiamo di parlare. 

La realtà ancora una volta è (e ancora una volta, “purtroppo”), che il buon senso è una virtù rara e quasi in via di estinzione, ma il vero guaio è che la sua mancanza non è perseguibile….!
Paolo Boncompagni