Sempre più vicino il Porto Commerciale. Sempre più lontano quello Turistico
Il Faro on line – Chi l’avrebbe mai detto che una citta di mare avrebbe avuto bisogno dei Monti per crescere? Eppure se una grande opera vedrà la luce a Fiumicino sarà per merito di un Monti. Non quel Mario che per far quadrare i conti dello Stato sta mettendo le mani nelle tasche dei cittadini, ma quel Pasqualino, presidente dell’Autorità portuale, che e riuscito a trovare le risorse per finanziare il nuovo Porto commerciale. Non tutto, per la verità, o almeno non ancora, ma almeno quei 120 milioni di euro circa necessari per il primo stralcio dei lavori che consentiranno la costruzione dell’antemurale e della prima banchina, l’uno destinato ad ospitare la flotta dei pescherecci di Fiumicino, e l’altro ad ormeggiare due navi da crociera che troveranno in Fiumicino e il suo territorio il punto di sbarco.
Un altro libro dei sogni? Un’altra opera destinata a rimanere incompiuta? Il dubbio, visti gli ultimi investimenti su Fiumicino, non solo è legittimo ma direi inevitabile. Stavolta pero, pur parlando al futuro, mi sento di sbilanciarmi in una previsione positiva; per due motivi, uno già conosciuto da tutti e uno ancora rimasto tra le pieghe contrattuali e dunque nascosto al grande pubblico. Il primo: i soldi per il primo stralcio sono disponibili, finanziati in parte dalla stessa Autorità portuale e in parte dalle compagnie crocieristiche. Il progetto è già realizzato (15 milioni di euro pagati dalla Regione Lazio), dunque ora non resta che la parte esecutiva, che vedrà la posa della prima pietra nella primavera 2013. La seconda cosa, che in pochissimi sanno, e che l’Autorità portuale si e impegnata con le compagnie crocieristiche (che controlleranno da vicino i propri investimenti) a terminare i lavori in due anni. Carnival e Msc sono disposte al massimo ad aspettare un altro anno, tre in tutto e con serie giustificazioni, non un giorno di più. E dunque è un’opera a tempi contingentati eseguita dal “pubblico” con il controllo dei “privati”. Se vogliamo è l’esatto opposto di ciò che normalmente si è fatto a Fiumicino, per questo… ha serissime probabilità di riuscire.
Se sul fronte del Porto commerciale si vede uno spiraglio di luce, su quello del porto turistico è buio pesto. Non solo le questioni legali hanno paralizzato l’attività di costruzione, ma in Tribunale ci si sta confrontando sulle “fondamenta” stesse del progetto, e par ci siano gravi problemi rispetto ai circa sei metri di melma che dovrebbero costituire la base sopra la quale costruire tutto e che, allo stato, sembra non essere adatta. Tutto ancora da approfondire in sede giudiziaria, con perizie e controperizie, ma l’impresa appare complicata. Spulciando ciò che c’è scritto sulle perizie depositate a Civitavecchia, si capisce che il punto del contendere è la cosiddetta “bonifica del fondale” che secondo la perizia accusatoria è “un intervento previsto nella sezione tipica di un molo di sopraflutto” mentre secondo la perizia di Acquamarcia “rappresenta un provvedimento progettuale eccezionale da adottare esclusivamente nei casi in cui indagini geotecniche rilevino fondali con caratteristiche geomeccaniche tanto scadenti da non consentire l’appoggio diretto dell’opera su quest’ultimi”. Semplificando molto, se il fondale è fatto di roccia nessuna complicazione, se è fatto di sabbia c’è da vederne la consistenza, se è fatto di melma nasce il problema. Il punto in discussione è questo, e c’è da credere che la questione Porto turistico resterà bloccata per molto tempo ancora: al di là delle vicende giudiziarie, c’è una questione tecnica che complica la fattibilità dell’opera.
Comunque sia, per certi versi l’approdo del Porto commerciale è più significativo di quello turistico, perché consentirebbe di migliorare le condizioni di vita dei pescherecci, libererebbe il porto canale a vantaggio di eventuali diportisti migliorando il water-front, e scaricherebbe letteralmente sulle spiagge migliaia di turisti imbarcati sulle navi da crociera. Questo sì che rappresenterebbe una svolta per il turismo locale e dunque l’economia. A patto che l’Amministrazione comunale faccia ciò che fino a oggi non è stato fatto: valorizzare le risorse turistiche esistenti (scavi archeologici, bellezze naturalistiche, gastronomia e prodotti tipici) mettendole “a sistema”, e creare le infrastrutture per poter realmente fruire del bene-Fiumicino.
Come ormai ogni settimana, ancora un suggerimento elettorale: mettete questi due obiettivi nel programma per le prossime amministrative, declinati in forma chiara e con progetti concreti. Sono pronto a scommettere che chi lo farà vedrà il proprio impegno politico andare… in porto.
Angelo Perfetti
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