“Ospedale Grassi, a Ostia la sanità è ormai allo stremo”

30 ottobre 2012 | 00:49
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“Ospedale Grassi, a Ostia la sanità è ormai allo stremo”

Lo dichiara Giulio Notturni (Cambiare Davvero): “Si riesce ad andare avanti solo grazie alla professionalità del personale”

Il Faro on line – “Non solo attese di mesi per una visita specialistica. Non solo aumento vertiginoso dei ticket. Non solo personale in affanno costretto a destreggiarsi con doppi turni, come avviene al reparto di neonatologia dell’ospedale Grassi o al Cpo di viale Vega dove gli infermieri sono obbligati a svolgere funzioni che non competerebbero loro. Adesso, in tutto questo bailamme, si aggiunge anche il taglio degli operatori del Centro unico di prenotazione. Si tratta di circa 125 precari che avevano un contratto di stage scaduto lo scorso mese di settembre. Per loro, non ci sarà l’apprendistato. E per gli utenti? Soppressi due sportelli su quattro. Ma la situazione, tragica, riguarda anche gli altri presidi di competenza della Asl RmD”. Lo dichiara Giulio Notturni, rappresentante Cambiare Davvero e rappresentante giovani UdC del municipio XIII. 

“Quello che più sconvolge di tutta la situazione è che, nella situazione economico-politica che viviamo, queste sciagure non fanno più notizia, sono diventate la normalità. Una prassi sconvolgente che riduce le persone in uno stato psicologico devastante, una precarietà esistenziale che non vede sbocchi. La notizia è ancora più preoccupante in quanto si parla di un settore, quello della sanità pubblica, che dovrebbe essere il più garantito e tutelato”, prosegue l’esponente politico.    

“L’ospedale Grassi di Ostia è al collasso. Bisogna ringraziare, ormai, soltanto la professionalità di medici e infermieri che riescono a mandare avanti il servizio con tutte le difficoltà che vivono: personale sotto organico, blocco del turn over, stagisti mandati a casa prima del contratto di apprendistato, interi settori scoperti, sportelli chiusi, servizi insufficienti. Reputo opportuno un intervento tempestivo della politica, soprattutto quella regionale che deve, al più presto, ritrovare la stabilità richiesta per far fronte a queste gravissime mancanze nel servizio più importante di tutti, quello della tutela della salute pubblica”.