Aranova, un’isola ecologica per raccogliere sfalci e materiali ingombranti
Severini: “La nuova Aia sarà in grado di servire circa 50mila residenti. Per il nord però le minidiscariche di Passoscuro e Fregene non bastano”
Il Faro on line – Un’isola ecologica ad Aranova per raccogliere sfalci, materiali ingombranti o speciali, e dare un segnale forte sulla necessità, ormai impellente, di smaltire i rifiuti e iniziare un serio programma di raccolta differenziata. Lo prevedeva un protocollo presentato dall’associazione Crescere Insieme, che a breve verrà portato sul tavolo delle commissioni competenti dal capogruppo della lista civica Noi Insieme Roberto Severini.
“I lavori di ristrutturazione dell’isola ecologica di via del Pesce Luna – afferma Severini – sono una notizia positiva per la città. La nuova Aia sarà in grado di servire circa 50mila residenti. Per il nord però le minidiscariche di Passoscuro e Fregene non bastano. Ne serve una ad hoc per Aranova e zone limitrofe che possa in qualche maniera iniziare a far sparire i cassonetti dalla circolazione delineando anche un piano di raccolta differenziata e porta a porta, che grazie all’impegno della maggioranza comunale è stato finanziato dalla Provincia di Roma. Niente di più che un vecchio progetto dell’ex assessore all’ambiente Pasquale Proietti al quale poi non è stato dato seguito per vari problemi, soprattutto tecnici, riguardanti la regolamentazione delle mini-discariche”.
Dove reperire i fondi? “Il piano regolatore – sottolinea Severini – prevede nei prossimi mesi nuove edificazioni e quindi nuove opere a scomputo. L’isola ecologica potrebbe essere una di queste”.
Altra idea che verrà discussa in commissione, l’individuazione di varie zone dove trasferire tutti i cassonetti stradali. “Il servizio di raccolta rifiuti – dice il capogruppo della lista civica Noi Insieme – è difficoltoso. La conformazione fisica di Fiumicino è tale da rendere qualsiasi cosa complessa. Invece di spargere cassonetti ovunque si potrebbero individuare delle zone dove posizionarli, riducendo così il lavoro della nuova Ati che gestisce il servizio e massimizzando gli sforzi. In questo modo si potrebbe superare il problema del decoro rendendo il territorio più pulito”.