Caso Cafire: quattro condanne per il reato di corruzione

8 novembre 2012 | 00:54
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Caso Cafire: quattro condanne per il reato di corruzione

Risarcimento immediato per il Comune. Alla società una sanzione di 100mila euro e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per una anno

Il Faro on line – È scattata la condanna di primo grado per quattro degli indagati coinvolti nella vicenda giudiziaria legata alla presunta corruzione che ha coinvolto il Comune di Cerveteri a partire dal 2011. Ieri il Tribunale di Civitavecchia ha pronunciato le seguenti condanne per gli imputati rinviati a giudizio.

L’ex consigliere comunale Antonio Galosi, che aveva chiesto il rito abbreviato al fine di ottenere uno sconto della pena, è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione più l’interdizione dai Pubblici Uffici per la stessa durata di tempo. Lo stesso dovrà immediatamente versare a titolo di risarcimento 30.000 euro in favore del Comune di Cerveteri, che si è costituito parte civile nel processo.

La Società Cafire 2008, è stata condannata ad una sanzione amministrativa di 100.000 euro oltre al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. In questo giudizio il Comune non è stato ammesso a costituirsi parte civile in conseguenza di una legge emanata lo scorso luglio.

Gli imprenditori Franco Colletti e Carlo Fondate, i quali in fase di indagine avevano entrambi richiesto di patteggiare la pena, sono stati condannati rispettivamente ad un anno ed un anno e due mesi di reclusione.

Tutte le pene di reclusione sono ovviamente sospese perché di durata inferiore ai due anni. Inoltre è stata disposta la confisca dei 30.000 euro sequestrati immediatamente dopo il tentativo di corruzione avvenuto nella primavera del 2011 nell’abitazione dell’attuale sindaco Alessio Pascucci.Per Enrico Rinaldi, che non ha chiesto riti alternativi, è convocata udienza per l’11 dicembre prossimo.

“Abbiamo seguito il procedimento giudiziario con apprensione – ha dichiarato il Sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci – i Legali del Comune ci hanno immediatamente informato delle decisioni prese in Camera di Consiglio. Non siamo certo felici di sapere che nostri concittadini sono stati condannati – ha dichiarato il Sindaco Alessio Pascucci – soprattutto per reati contro la pubblica amministrazione e quindi contro il bene della collettività. L’illecito sussiste, per lo meno a carico dei soggetti già ritenuti penalmente responsabili e per questo il Comune sarà anche risarcito. Ringrazio i legali del Comune, gli Avvocati Annalisa Belardinelli e Valentina Flacchi per il lavoro svolto finora.”

La vicenda giudiziaria è iniziata nell’aprile del 2011 quando Alessio Pascucci è stato avvicinato da uno degli indagati con un proposta di corruzione per lui e per 4 Consiglieri di Governo Civico. Sono stati offerti 375.000 euro in cambio del voto favorevole in aula consiliare per un cambio di destinazione d’uso di un terreno sito sulla via Fontana Morella. Con quel voto il terreno agricolo diveniva edificabile consentendo agli imprenditori di realizzare abitazioni e negozi. In cambio al Comune veniva offerta una scuola. La proposta non era stata valutata come congrua dall’ufficio tecnico comunale ed arrivò in aula con il parere contrario del dirigente Franco Granata. 

“Ho vissuto sulla mia pelle questa vicenda. È stata una fase molto delicata anche perché molti miei oppositori durante tutto il periodo e soprattutto in campagna elettorale hanno tentato di strumentalizzare la vicenda e il nostro operato. Non a caso, ancora oggi, qualcuno ritiene opportuno sporcare le mura della nostra città con la scritta “Pascucci spia”. Sono felice che oggi si inizi a mettere qualche punto fisso in questa vicenda. In un momento in cui si parla molto della necessità di una legge anti corruzione e i dati ci mostrano quanto il fenomeno sia diffuso nella pubblica amministrazione, sentenze come quella di ieri possono essere un monito. Come avevamo promesso in campagna elettorale, la nostra amministrazione aveva già predisposto per il Consiglio comunale del 19 novembre un atto che annullerà di fatto tutte le conseguenze scaturite dai provvedimenti presi dalla precedente amministrazione legati alla vicenda giudiziaria.”