Ambiente, scoperto il “Codice Canapini”

9 novembre 2012 | 15:21
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Ambiente, scoperto il “Codice Canapini”

La Regione ha dichiarato Fiumicino a rischio già dal 2009. Due anni fa Guidi scriveva al sindaco ricordando le “delicate questioni dell’inquinamento atmosferico e della salute pubblica”. Ma da allora…
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Il Faro on line – 12.2009.10.2010.6.2012.  Non è un codice criptato ma poco ci manca. Dietro a questa stringa di numeri che assomiglia tanto a una chiave immaginata da Dan Brown nel suo “Codice Da Vinci” per scoprire i segreti della vita, si nascondono – il termine non è causale – i documenti che fanno finalmente chiarezza almeno sulle date di ciò che riguarda la questione ambientale su Fiumicino.

12 dicembre 2009: il Consiglio regionale del Lazio con deliberazione n.66 approva il Piano di risanamento della qualità dell’aria. Tale piano imponeva l’obbligo per le amministrazioni comunali di operare per garantire il livello della qualità dell’aria ai cittadini, impedendo che emissioni di qualunque natura potessero superare dei rigidi standard di legge.

30 novembre 2010. Una nota del dirigente Massimo Guidi inviata al Sindaco e a tutti gli organi comunali competenti ricordava la suddetta legge regionale, chiariva come Fiumicino fosse considerata “Comune dove è accertato l’effettivo superamento o l’elevato rischio di superamento del limite da parte di almeno un inquinante”, rammentava gli obbligi di legge e chiedeva un incontro per definire quelle da lui stesso chiamate “delicate questioni dell’inquinamento atmosferico e della salute pubblica”.

Da allora la situazione è peggiorata. Non solo non si è arrivati ad alcun piano di risanamento ambientale, ma si è parlato nell’ordine di: insediare una discarica, poi un termoinceneritore, poi il raddoppio aeroportuale, poi l’ampliamento dell’impianto di Biogas e infine ancora di discariche nelle zone strettamente limitrofe al territorio comunale. Insomma: benzina sul fuoco.

Dopo anni di latitanza però, sempre stando ai documenti (ottenuti dal Comitato Rifiuti Zero grazie all’impegno del consigliere Calicchio), il Comune finalmente si è attivato: il 7 giugno 2012, viene protocollata una Proposta di deliberazione di giunta comunale sul monitoraggio ambientale, attivazione di una piattaforma di rilevazione.

Siamo a novembre 2012. Sono passati anni da quando la Regione ha chiesto ai Comuni di attivarsi sotto il profilo ambientale e – anche volendo far finta che il Comune non se ne fosse accorto – ne sono passati almeno due da quando un dirigente scrupoloso ha segnalato la cosa al Sindaco. Ora, nel 2012, si parla di attivare un monitoraggio che, per sua natura, necessiterà di ulteriore tempo per essere compiuto. Ma intanto si parla sempre più insistentemente di Maccarese, monti dell’Ortaccio, e piano Adr. I fatti sono questi. C’è poco spazio per i commenti: vale solo la pena ricodare che questo, purtroppo, non è un romanzo di Dan Brown.
Angelo Perfetti

Nella foto: l’inaugurazione della centrale biogas di Maccarese

Errata corrige
Nella prima versione dell’articolo avevamo scritto 1999 rispetto alla direttiva regionale. In realtà si tratta del 2009.