Raccolta “porta a porta”, un grande progetto ma con poco respiro

10 novembre 2012 | 17:31
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Raccolta “porta a porta”, un grande progetto ma con poco respiro

La conferenza di presentazione si è trasformata in un’assemblea pubblica. Sul tema specifico denunciata dai residenti l’assurdità della mancanza di un codice a barre familiare. E poi spazio ai problemi del quartiere

Il Faro on line – Oggi all’UGC di Fiumicino si è tenuta la conferenza introduttiva della raccolta differenziata “porta a porta” che dal 19 novembre entrerà in vigore per la zona Parco Leonardo e Pleiadi. Tuttavia, quella che sembrava la presentazione di un grande progetto pubblico atto a risparmiare decine di migliaia di euro negli smaltimenti, ad omologarsi alle normative europee e a fornire i suoi servizi in maniera organizzatissima e controllata, si è svelata la prematura attuazione di un qualcosa troppo indefinito, eccessivamente astratto di fronte ai reali problemi dei cittadini per esser concretamente attuato tra soli nove giorni.

L’assessore delegato all’amministrazione ambientale Gino Percoco, i due architetti Sassaroli e Giamogante e il sindaco Mario Canapini hanno ostentato fin dall’inizio dell’incontro patinate prerogative, fiero ordine amministrativo della questione e servizi completi: raccolta in modalità “porta a porta” per garantire la comodità ai cittadini, sacchetti e mastelli disponibili per tutti, orari di ritiro perfettamente organizzati, numerosi centri di raccolta aperti ogni giorno, numero verde, live assistance on ine, contravvenzioni a chi non rispetta le norme ed eventuale premio per chi le rispetta … tutto sembrava perfetto, grandemente pensato a favore del mondo che ci circonda. Finché la parola non è stata data al pubblico protagonista di ciò che sta accadendo: gli abitanti delle zone coinvolte.

È emersa l’effettività della situazione nel momento in cui le polemiche hanno trasformato il grande incontro in assemblea pubblica pregna di problemi e preoccupazioni. Le prime problematiche concernono fattori economici: se un qualcuno non rispetta le modalità di separazione dei rifiuti vi sarà una penalizzazione pecuniaria per tutto il condominio, e questo perché il codice a barre comprendente i dati dell’utente si trova sui mastelli da tenere in casa, non sulle buste. 
“E’ assurdo che saremo penalizzati tutti di fronte ad un caso di inciviltà, servono i codici sui sacchetti, non sui mastelli” si sentiva vociare dalle poltrone della sala. In risposta, i membri dell’amministrazione sembravano confusi e di idee incongruenti: “Sarebbe discriminante diceva uno”, “no! Non è discriminante” correggeva l’altro “ ma è per ora troppo costoso mettere i codici sulle buste, in caso manderemo delle etichette applicabili”.

Subentra poi il fattore civile, quello dell’educazione al rispetto delle infrastrutture e dei beni urbani: la zona di Parco Leonardo è frequentata da giovani con tendenze vandaliche, topi, gatti randagi e altri animali: “Oltre alle bestemmie e alle citofonate anonime che ricevo ogni giorno, si può immaginare cosa accadrebbe nel giro di qualche ora se venissero lasciate centinaia di buste nelle mani di ciò che gira sotto il palazzo in cui vivo?” Afferma un’inquilina “Ci sono decine di locali inutilizzati sotto le nostre case, un centro di raccolta potrebbe esser localizzato li”. 

I condomini del comprensorio “gruppo Polis” lamentano la mancanza di spazio e il sopralluogo mai ottenuto da parte del Comune nonostante le numerose richieste: “Siamo 600 famiglie suddivise in tre palazzi” lamenta un padre “ma nonostante il grande numero siamo attivi, molto più dell’amministrazione comunale che ci ignora da tempo e non garantisce uno spazio per tutta quella mondezza”. Non si è ricevuto l’elenco degli indirizzi dei punti raccolta e i membri rappresentanti oggi presenti sembravano non saperne nulla.

A questi si aggiunge l’elemento ormai inevitabile della complessità interculturale: centinaia di famiglie sono cinesi e non leggono l’italiano, diventa dunque un problema l’informarli riguardo il cambiamento: o imparano loro o traduciamo noi, altrimenti si beccano le multe e paghiamo tutti! Di fronte alla disperazione di chi si troverà ad affrontare nel giro di pochi giorni il problema delle solite organizzazioni superficiali e sovra-popolari i cui splendidi disegni non tengono in considerazione la vita quotidiana, ci troviamo a combattere con un’amministrazione poco preparata alla gestione dei servizi.
Giulia Capozzi.