Ambiente, il Comitato Rifiuti Zero diffida il Comune: “Stop alle autorizzazioni”
Procedimento formale per impedire di “rilasciare ulteriori e/o nuovi provvedimenti di assenso ad ampliamento di attività già nocive e/o alla realizzazione di nuove attività potenzialmente nocive”
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Il Faro on line – Fino a oggi i provvedimenti “in autotutela” – cioè quelli per cui si sospende un’autorizzazione, una delibera e persino un appalto fino a che non vengano chiarite presunte criticità o di natura ambientale, o economica o giudiziaria sopraggiunte – era una prerogativa delle Amministrazioni comunali. A Fiumicino – che ormai sembra diventata un laboratorio politico-sociale – sono gli stessi cittadini che scendono in campo per difendere la propria qualità della vita, e utilizzano formalmente lo strumento della “diffida” proprio per tutelare il territorio da eventuali nuovi insediamenti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.
Stiamo parlamndo della diffida formale presentata dal Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino al Comune, nella persona del sindaco Canapini, lo scorso venerdì 9 novembre. Nel documento (leggi la versione integrale) presentato dall’avvocato del Comitato, Francesca De Pascali, non solo si intima al Comune di dare effettivamente corso al monitoraggio ambientale (ricordiamo che in questo senso è stata approvata una proposta di delibera di Giunta la scorsa estate), ma si diffida l’Amministrazione “a rilasciare ulteriori e/o nuovi provvedimenti di assenso ad ampliamento di attività già nocive e/o alla realizzazione di nuove attività potenzialmente nocive”.
Il riferimento chiaro è alla questione dell’ampliamento della centrale Biogas di Maccarese, ma le questioni ambientali a Fiumicino sono più vaste: c’è il problema delle discariche che, se non proprio all’interno del perimetro comunale, è possibile siano sistemate in zone limitrofe, c’è il problema dell’inquinamento acustico e ambientale dell’aeroporto, c’è il problema dell’inquinamento del Tevere. Insomma, di problemi ce ne sono tanti, di documenti ufficiali pochi. Ecco perché il Comitato Rifiuti Zero ha deciso di passare dalle generiche richieste di atti al formale passo della diffida. Con tutte le conseguenze di legge.
Angelo Perfetti