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Il Faro on line – Per Coldiretti Latina la situazione relativa la mancato accordo per il prezzo del latte resta mortificante per gli allevatori pontini. Il disagio cresce e l’organizzazione ha pensato bene di redigere una lettera aperta a tutti i consumatori pontini e laziali. “L’obiettivo – spiega il direttore provinciale Saverio Viola – è far presente ai consumatori pontini, romani e laziali, che potrebbero rischiare di dire addio al latte poiché l’atteggiamento della trasformazione continua a determinate solamente la chiusura delle stalle. Il latte delle aziende della provincia di Latina potrebbe sparire dalle nostre tavole, da quelle di Latina e degli altri comuni, per colpa del monopolio industriale che ha deciso di sottopagare gli allevatori e sembra preferisca voler vendere con il proprio marchio quello importato dall’estero che non è della stessa qualità”.
Le stalle chiudono – spiega Carlo Crocetti, presidente Coldiretti Latina, perchè il latte ai produttori viene pagato meno di 20 anni fa, appena 0,39 centesimi di euro al litro, mentre i consumatori spendono in media 1,6 euro al litro con il rischio concreto, peraltro, di acquistare latte straniero”. Coldiretti conclude la lettera aperta con l’invito ai cittadini di stare dalla parte degli allevatori e pronti a dare, se necessario, manforte alla battaglia che per difendere le campagne, le stalle, il lavoro e la salute dei nostri figli, gli allevatori sono pronti fare se non interverranno fatti nuovi. Intanto, sempre dalla Coldiretti, è partita una richiesta per un nuovo incontro da far convocare dall’assessore regionale alle politiche agricole della Regione Lazio, Pietro Di Paolo Antonio. L’auspicio – chiosa Viola – è che stavolta si siedi al tavolo anche la parte industriale che nell’ultimariunione ha brillato per la propria assenza.
La lettera di richiesta per questa nuova riunione è stata inviata, per conoscenza, anche al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Si tratta – spiega ancora Viola – di un momento importante per stigmatizzare il concretizzarsi di accordi (privati), che sono sfuggiti alla necessaria mediazione del tavolo che, come Coldiretti, ribadiamo, è e resta l’ essenziale strumento per chiudere accordi condivisi da tutti e non solo da qualcuno”. I disagi per gli allevatori, le proprie famiglie, la forza lavoro impegnata nel settore, oltre che nell’immensoindotto, continua a crescere insieme al malcontento, creando situazioni di criticità che sono state rimarcate anche nei giorni sorsi durante alcune assemblee che Coldiretti sta tenendo in diverse zone della provincia.
Occorre una svolta e necessitano risposte alle nostre richieste – spiega ancora Viola. Nella prossima settimana dovrebbe tenersi l’incontro richiesto da Coldiretti ma non si possono escludere anche manifestazioni di protesta eclatanti. “Negli incontri con gli allevatori – conclude Crocetti – oltre al disagio è emersa la necessità di far comprendere ai consumatori la situazione che resta penalizzante solo per gli allevatori. Dopo il ciclo di incontri che stiamo facendo decideremo come procedere se non arriveranno le novità in grado di rivedere un prezzo davvero mortificante”.