Incrocio Via Valderoa – Via Moccia, evitata per poco una nuova tragedia

13 novembre 2012 | 20:32
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Incrocio Via Valderoa – Via Moccia, evitata per poco una nuova tragedia

Un autoarticolato in manovra sfiora un passante e incrina un recinto. Dopo due mesi il semaforo ancora non è in funzione

Il Faro on line – Uno degli incroci più pericolosi di Isola Sacra ancora non è stato messo in sicurezza. Basta soffermarsi anche solo per alcuni minuti nei pressi del fatidico incrocio tra via Valderoa e via Moccia per rendersi conto dell’alto rischio che corrono gli automobilisti costretti a immettersi nella carreggiata con la visuale impedita dai recinti a raso. Ormai i residenti, consci del pericolo, usano la massima attenzione ma il problema si pone soprattutto per gli automobilisti non della zona, che spesso vengono dirottati nelle strade interne dell’Isola Sacra dalla tortuosa nuova viabilità entrata a regime circa un anno fa.

“Recentemente – racconra Roberto Cini, del Pd – un autoarticolato nell’effettuare la manovra di svolta ha sfiorato con la coda un passante andando ad impattare su un recinto incrinando un muro. Una tragedia evitata solo per la prontezza di riflessi del malcapitato che per un soffio a rischiato di essere spiccicato addosso al muro. Ma se al suo posto fosse capitata una persona anziana o magari una mamma con la carrozzina? Non
s
appiamo perché il semaforo predisposto circa due mesi fa ancora non viene messo in funzione, se per motivi tecnici o problemi di risorse, ma riteniamo indispensabile la sua immediata attivazione, almeno per attenuare il pericolo ed evitare nuovi incidenti. Resta il fatto che per mettere in sicurezza anche i pedoni la soluzione risolutiva è quella di prevedere sulle due arterie parallele via Valderoa e via Monte Solarolo l’istituzione di sensi unici contrapposti, la realizzazione di marciapiedi su ambo i lati nonché la predisposizione di dossi per rallentare la marcia dei veicoli in transito sulle due strade che risultano, sempre a seguito della nuova viabilità, sempre più trafficate. Non è più possibile – conclude Cini – che i cittadini siano costretti a camminare in mezzo alla strada senza alcuna protezione e risichino la vita solo per uscire di casa.