Niente numero legale, “salta” il Consiglio comunale

14 novembre 2012 | 21:39
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Niente numero legale, “salta” il Consiglio comunale

Restano “appese” sia la sfiducia a Giordani sia la discussione sui tributi comunali

Il Faro on line – Per mancanza del numero legale va deserto l’ennesimo consiglio comunale dell’era Di Fiori. Ancora nessun accordo tra i membri della maggioranza tanto da mandare deserta l’assise consiliare, fatta eccezione per il consigliere di maggioranza Luca Fanco, firmatario della mozione di sfiducia al presidente del consiglio, oltre ovviamente all’opposizione, anch’essa firmataria della mozione di sfiducia. Ormai si rafforza sempre più la tesi popolare di una maggioranza allo sbando che non riuscendo ad andare d’accordo sta mettendo in crisi l’intero paese; una situazione che sfugge sempre più di mano ai politici e al sindaco Di Fiori, in un paese che ha tutte le opere pubbliche ferme, uffici comunali chiusi da oltre un mese in attesa che ditte locali gratis finiscano i lavori dell’edificio che dovrà ospitarli. Una situazione sulla quale il Prefetto dovrebbe chiedere spiegazioni.

Questa sera si dovevano discutere punti importanti: la mozione presentata in data 19/10/2012 (sfiducia al presidente del consiglio Massimiliano Giordani), e quella sul contratto per attività di accertamento e liquidazione tributi comunali. Punti sui quali la maggioranza sarebbe andata sotto e quindi ha preferito non presentarsi. Già da questa mattina girava voce che qualche consigliere non si sarebbe presentato, non essendo riuscito a spuntare nella “migliore” spartizione partitocratica i PEG più interessanti e l’assessorato richiesto.

Per pudore non riportiamo i commenti dei cittadini e dei consiglieri comunali presenti all’appello del presidente, un solo commento quello di Luca Fanco che ha detto: “Non riusciranno a scappare in eterno, prima o poi dovranno venire in consiglio. Non capisco – ha detto Fanco – se li preoccupa più la votazione sulla sfiducia del presidente, o quella sul  contratto per attività di accertamento e liquidazione tributi comunali, a meno che non hanno deciso di dimettersi e liberare il paese dall’immobilismo”.
Luigi Centore