Codice stradale – Toglietemi tutto, ma… non toccate la mia auto

18 novembre 2012 | 23:25
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Codice stradale – Toglietemi tutto, ma… non toccate la mia auto

Il Faro on line – All’inizio di questa rubrica abbiamo detto come quello della circolazione stradale, sia un fenomeno del quotidiano che ci vede tutti coinvolti; chi più, chi meno, tutti noi infatti circoliamo per la strada, a piedi, ma più spesso in auto; abbiamo anche detto, nel corso di queste settimane, come, se è vero che “la mamma del cretino è sempre incinta”, è altrettanto vero che la stragrande maggioranza dei figli della “mamma del cretino” ha la patente (e pure la macchina!!!).

Ciononostante dobbiamo ammettere, per onestà intellettuale, che a volte i cretini per gli altri, siamo noi! Se passiamo al setaccio il nostro comportamento al volante nel corso degli anni, e lo facciamo con onestà, senz’altro ci verrà in mente che a tutti noi, almeno una volta (ma anche di più) è capitato di fare qualche manovra “idiota” che magari, non ha avuto conseguenze solo per merito degli altri. Farci un piccolo esame di coscienza ogni tanto, riconoscendo di fronte a noi stessi che anche noi possiamo sbagliare, ci aiuterà a tenere lontana una delle peggiori nemiche dell’essere umano, particolarmente nociva per l’essere umano versione “automobilista”: la “presunzione”!

Un tipico caso di presunzione si ha per esempio quando, in  un incidente causato da un “momento del fre…..scone” di cui tutti, ma proprio tutti possiamo essere vittime, ci ostiniamo a voler avere ragione pur sapendo nel profondo di noi stessi, che se non ci fossimo distratti o non avessimo voluto per forza fare una certa manovra, non sarebbe accaduto ciò che invece è accaduto! Ora, al di là di certi comportamenti disonesti che trovando il modo di eludere e/o ingannare le norme, riescono a farla franca (…magari con la complicità di qualche perito “amico” o qualche testimone “fasullo”), in genere questo tipo di presunzione finiamo col pagarlo caro, e uno dei motivi, sempre per fare un esempio, è che, accecati dal nostro voler per forza apparire “esseri perfetti”, finiamo per annegare in un bicchier d’acqua ignorando le norme più elementari.

Uno dei comportamenti tipici del Signor “Iohosempreragioneperchésonoperfetto” è l’ostinarsi, nonostante l’intralcio alla circolazione stradale, a non voler rimuovere il proprio veicolo fino all’arrivo degli agenti che rileveranno il sinistro, anche nel caso di soli danni alle vetture, magari per giunta non gravi. Poi, quando arrivano gli agenti, il signore di cui sopra dal nome tanto lungo, scopre che, preda della sua boria, ha dimenticato (ammesso che ne fosse a conoscenza) che esiste, nell’art. 189 C.d.S., un certo comma, il 3° per la precisione, che lui ha violato…. e che gli costerà una bella cifra (all’incirca il corrispettivo di una cena per due, e pure al lume di candela) e sempre che non gli venga contestata qualche altra violazione commessa durante la guida che, oltretutto, denunci palesemente il suo torto.

Il Codice della Strada infatti, all’articolo 189 3° comma, stabilisce che “ove dall’incidente siano derivati danni alle sole cose, i conducenti e ogni altro utente della strada coinvolto devono inoltre, ove possibile, evitare intralcio alla circolazione…”. Prendere coscienza dei nostri limiti, pensando che se vogliamo, giustamente, che gli altri stiano attenti a non crearci danni, dobbiamo a nostra volta fare lo stesso, potrà solo aiutarci a stare meglio, così come ci aiuterà anche il prendere atto che per strada hanno diritto tutti (ahimè, proprio tutti!!!) di circolare.
Paolo Boncompagni