Acqua Marcia: “Il Molo di Traiano affidabile e sicuro”

20 novembre 2012 | 04:00
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Acqua Marcia: “Il Molo di Traiano affidabile e sicuro”

Il perito prof. Scarpelli: “L’opera presenta tutti i necessari margini di sicurezza prescritti dalla normativa vigente in condizioni statiche e sismiche”

Il Faro on line – L’opera principale realizzata per il Porto Turistico di Fiumicino, ossia il Molo Traiano, e’ “sicuramente affidabile”, l’opera ha “tutti i necessari margini di sicurezza” previsti dalla normativa ed e’ “stata costruita rispettando sostanzialmente le prescrizioni del progetto definitivo”. E’ quanto ha scritto il consulente tecnico di parte, Giuseppe Scarpelli, incaricato dal gruppo Acqua Pia Antica Marcia di redigere una perizia sullo stato dei lavori del porto turistico di Fiumicino, sequestrato oggi nell’ambito di un’indagine della guardia di finanza secondo cui le prime opere realizzate presenterebbero carenze strutturali cosi’ gravi da far temere per la stabilita’ e la sicurezza. A 24 ore dalla pioggia di avvisi di garanzia Acqua MArcia risponde non con un comunicato ma con la relazione tecnica sull’opera.

Nel documento, scritto nell’ambito di una controversia civile presso il Tribunale Civile di Civitavecchia e consegnato lo scorso 8 ottobre, Scarpelli contesta le risultanze a cui e’ arrivato il consulente tecnico d’ufficio nella relazione preliminare e integrativa. “Il progetto esecutivo del Molo Traiano e’ sicuramente affidabile – scrive Scarpelli – l’opera presenta tutti i necessari margini di sicurezza prescritti dalla normativa vigente in condizioni statiche e sismiche, anche assumendo come vita nominale dell’opera il valore di 100 anni come vorrebbe il Ctu per similitudine con la durata di 90 anni della concessione”.

“L’opera – aggiunge il consulente tecnico di parte – e’ stata costruita rispettando sostanzialmente le prescrizioni del progetto definitivo, risultando a questo conforme nelle sue caratteristiche geometriche generali, nella qualita’ dei materiali posti in opera, nelle sue caratteristiche funzionale. Per Scarpelli “l’eliminazione dello scanno di imbasamento previsto nel progetto definitivo e la posa in opera di un geotessuto di separazione sul fondale costituiscono modifiche costruttive che non hanno alcuna influenza sulla stabilita’ e sulla sicurezza dell’opera, ne’ a breve ne’ a lungo termine, anzi ottimizzano la soluzione tecnica adottata perche’ tendono a ridurre i cedimenti e a minimizzare la dispersione del materiale presente sul fondale”.

“Le misure disponibili indicano che dalla sospensione dei lavori di ottobre 2010 a oggi – rileva il consulente di parte – i cedimenti della scogliera sono uniformi per tutto il molo e contenuti in circa 20 cm; le misure sembrano indicare una tendenza al rallentamento del cedimento nel tempo, con l’attuale velocita’ di assestamento, 10 cm per anno, che e’ circa un quarto di quella rilevabile all’epoca della sospensione dei lavori”. “L’opera realizzata presenta alcuni importanti difetti costruttivi puntualmente evidenziati dalla Direzione Lavori, ben noti ad Acquatirrena che ha sempre agito attivamente per imporre all’impresa il rifacimento delle parti di opera non conformi al progetto fino a imporre la sospensione dei lavori e la rescissione del contratto con l’impresa costruttrice – sottolinea – tali difetti sono oggi riparabili facilmente e sono per lo piu’ conseguenti alla cattiva esecuzione di alcuni tratti della berma al piede della mantellata in tetrapodi, ma anche al naturale assestamento di parti della mantellata, inevitabile, visto che non e’ mai stata ultimata”.

Per il consulente tecnico di parte, secondo il quale “la stabilita’ del molo e’ oggi dimostrata, sia a breve sia a lungo termine ed in condizioni sismiche”, anche la contabilita’ dei lavori e’ stata “correttamente eseguita”. Si e’ utilizzato il “metodo ‘a corpo’ coerentemente con quanto stabilito dal codice degli appalti dove si obbliga le stazioni appaltanti a stipulare contratti a corpo per importi superiori a 500.000 euro”, conclude Scarpelli. 

Nella foto il piazzale del vecchio Faro di Fiumicino dopo l’ultima mareggiata di ottobre e, nel riquadro, il rendering di come avrebbe dovuto essere trasformato con la costruzione del porto turistico