Gasparini: “Servizi socio-sanitari allo stremo: così non si può andare avanti!&a

20 novembre 2012 | 15:36
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Gasparini: “Servizi socio-sanitari allo stremo: così non si può andare avanti!&a

Il portavoce dei Verdi del municipio XIII denuncia il depotenziamento della sanità pubblica con gravissime ripercussioni per i cittadini/utenti e per i lavoratori

Il Faro on line – “Così non si può andare avanti! E’ sempre più drammatica e complessa la situazione dei servizi sanitari nei territori di competenza della Asl RmD. La spending review rappresenta ormai per i cittadini soltanto tagli e riduzioni delle prestazioni, mentre per i dipendenti dell’azienda, a causa del blocco del turn over, un aumento del carico lavorativo. Con il rischio di commettere tragici errori, come denunciano da tempo le rappresentanze sindacali unitarie”. Lo dichiara Andrea Gasparini, portavoce dei Verdi del municipio XIII.

“Tutti i servizi aziendali stanno subendo drastiche riduzioni. Non soltanto i cittadini del municipio XIII sono costretti a lunghissime attese per una ecografia o una visita specialistica, ma i disagi arrivano anche dallo smantellamento dei Centri unici di prenotazione, dimezzati a causa del mancato rinnovo del ‘contratto’ da stage ad apprendistato a circa 125 operatori. E poi ci sono i servizi di pulizia al Cpo e all’ospedale Grassi, ora drasticamente ridotti, fino ad oggi garantiti da 79  dipendenti”, spiega l’esponente ambientalista. 

“In concreto, i problemi per gli utenti sono già cominciati. Al Grassi gli sportelli attivi sono 2 su 4. A Casalbernocchi 2 su 3. Stessa situazione al presidio del Sant’Agostino e disagi anche al poliambulatorio di via Coni Zugna, a Fiumicino, dove rimarrà aperto uno sportello su 2. E all’orizzonte non vi è nulla di promettente. Nessuna schiarita ma tagli e ancora tagli. A tutto discapito degli utenti e dei lavoratori costretti a turni massacranti, a rinunciare a ferie e riposi”, prosegue. “In tutta Italia i tagli dei posti letto attualmente previsti sono 7.389 tra acuti e post acuti su di un totale di 231.707. Obiettivo della spending review è diminuirli a 3,7 ogni mille abitanti, benché la media europea sia di 5,5. Già nel 2009 sono stati tagliati oltre 20.000 posti letto”. Nella Regione Lazio  saranno soppressi sia per acuti sia per post acuti un totale di 1.963 posti letti. Una “sforbiciata” di altre 2.000 unità che colpirà i malati più fragili in condizioni di cronica instabilità.

“Occorre al più presto intervenire per impedire che un tale progetto sia attuato. E’ necessario garantire il diritto alla salute che l’amministrazione regionale e centrale stanno distruggendo. E’ prioritaria una attenta verifica dei costi della sanità che parta dai tagli agli sprechi e non dai posti letto. Il problema è che in questo paese tutto costa di più  a causa della corruzione, piaga che l’attuale governo non è stato capace di contrastare in modo efficace con una legge anti corruzione, da poco approvata, assolutamente carente”.