Bilancio, messo in mora il Segretario comunale

21 novembre 2012 | 15:20
Share0
Bilancio, messo in mora il Segretario comunale

Gli atti non arrivano in Commissione trasparenza,. che agisce di conseguenza

Il Faro on line ā€“ La commissione trasparenza del Comune di San Felice Circeo avvia la procedura di messa in mora del segretario comunale per le mancate risposte ed il mancato invio della documentazione richiesta con le due precedenti commissioni svolte gli scorsi 03 e 17 ottobre 2012. In particolare i commissari presenti ieri in commissione Monia Di Cosimo e Roberto Coppola insieme al presidente della commissione Giuseppe Schiboni non hanno potuto fare altro che accertare il mancato invio della documentazione richiesta in commissione trasparenza lo scorso 3 ottobre e che riguardava principalmente lo stato delle casse comunali.

La precedente commissione aveva richiesto, infatti, al Segretario Comunale e al responsabile economico finanziario dellā€™Ente gli atti relativi al riequilibrio anno 2012 attraverso lā€™estrazione di copia delle varie richieste dei singoli capi settore relativamente alla necessitĆ  di maggiori spese e minori entrate, di esistenza di eventuali debiti fuori bilancio, lā€™aggiornamento sulla situazione dei residui e la situazione finanziaria al 30 settembre scorso. Tutti documenti non inviati e da qui la messa in mora dei funzionari comunali. ā€œQuello che appare incredibile ā€“ ha spiegato Giuseppe Schiboni ā€“ che lā€™attuale maggioranza cerca in tutti i modi di nascondere i documenti e di non rispondere alle richieste di chi ha il compito di vigilare sullā€™attivitĆ  dellā€™Ente. Sono convinto che queste mancate risposte sono dettate dalla politica impegnata a voler richiedere un dissesto finanziario per gettare discredito sulle passate amministrazioni. Non hanno neanche approvato il rendiconto dellā€™anno 2011 dove potrebbe essere chiaro un avanzo di amministrazione di circa 400 mila euro che renderebbe impossibile qualsiasi dichiarazione di dissestoā€.

E la commissione si ĆØ concentrata anche sullo richieste di chiarimenti formulate in ordine ai contratti di lavoro del Capo di Gabinetto e del segretario comunale. In commissione precedentemente i commissari non sono stati soddisfatti delle risposte dei funzionari ed aspettavano anche ulteriori atti relativi alle posizioni dei due componenti dello staff. Le mancate risposte hanno determinato come annunciato un esposto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Corte dei Conti, alla Prefettura di Latina, alla Procura della Repubblica ed ai comandi provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri firmato da Giuseppe Schiboni lo scorso 16 novembre 2012.

Nellā€™esposto in particolare viene segnalata la violazione dei regolamenti e delle norme statali con particolare riferimento allā€™inquadramento nella struttura comunale e sul valore dei corrispettivi indicati nei decreti sindacali di nomina. La commissione, quindi, ha invitato i funzionari comunali a procedere, per quanto di competenza, alla immediata revoca dei decreti di nomina e a sospendere i rapporti di lavoro per evitare ulteriori danni economici allā€™Ente. Chiara anche la richiesta relativa allā€™utilizzo della rete aziendale mobile. Secondo i commissari sembrerebbe ci sia stato un illegittimo uso dei telefonini del comune da parte di personale non inquadrato nella struttura. Viene contestato lā€™uso del telefonino dei delegati del sindaco Francesco Domenichelli, Sara Rizzardi e Elisabetta Napolitano.

In questo senso la richiesta di tabulati unitamente alle lettere di restituzioni dei telefoni dovrebbero servire a quantificare il danno cagionato allā€™Ente.Richieste di chiarimenti la commissione le ha rivolte anche alla nota con la quale il comune ha attivato il procedimento della Ragioneria Generale dello Stato, con lā€™esibizione della copia della lettera emanata dal Comune per avviare lā€™indagine del Ministero delle Finanze.

Dubbi ed errata procedura di inquadramento sono stati sollevati anche nei confronti dellā€™attuale responsabile della ragioneria del comune, Riccardo Demin. Lā€™ente secondo la commissione non avrebbe potuto assegnare le mansioni superiori ad un vigile urbano, temporaneamente assegnato allā€™ufficio ragioneria ed avrebbe dovuto nellā€™immediato avviare il relativo concorso per la copertura del posto vacante. Atti questā€™ultimi non emessi e che inficerebbero tutto il procedimento di nomina.