Dissesto idrogeologico e rifiuti, L’Europa mette in mora l’Italia

22 novembre 2012 | 04:55
Share0
Dissesto idrogeologico e rifiuti, L’Europa mette in mora l’Italia

Il ministro Clini chiede la “deroga” sulle risorse. Sempre più vicino un intervento per le discariche

Il Faro on line – Doppio ultimatum da Bruxelles all’Italia sul fronte ambientale: un richiamo sul dissesto idrogeologico e un altro sui rifiuti. Roma ha due mesi di tempo per rispondere, prima che la Ue ricorra alla Corte di Giustizia europea. Ma il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha gia’ chiesto alla Commissione europea una deroga al Patto di stabilita’ per poter intervenire a protezione del suolo e per la gestione dei rifiuti oltre le discariche. E ha avvertito che il governo e’ pronto a intervenire con un provvedimento sulle discariche abusive e per prevenire l’emergenza rifiuti a Roma.

In una lettera inviata ai commissari Europei per il Clima e l’energia, Connie Hedegaard, e all’Ambiente, Janez Potochnik, il ministro ha chiesto lo sblocco delle risorse, in deroga al Patto di stabilita’, tenendo presente la ”priorita’ degliinterventi” contenuti nel Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e messa in sicurezza del territorio chepresentera’ al Cipe nella prossima riunione di venerdi’. Clini parla pero’ di ”fallimento”, ”qualora i vincoli impedissero di ‘liberare’ le risorse pubbliche”; e rincara la dose avvertendo che ”dovremmo mettere in conto” anche ”i costi aggiuntivi della ‘non-azione”’ che in Italia deve fare i conti con l’89% dei comuni esposti ad alto rischio idrogeologico.

All’Europa snocciola un po’ delle stime di interventi necessari per ‘curare’ il suolo del nostro Paese: investimenti per almeno 40 miliardi in circa 15 anni; con il 60% di interventi pubblici pari a 1596 milioni all’anno; il 30% di interventi privati sostenuti con il credito di imposta pari a 798 milioni all’anno; incentivi a favore di imprese, cooperative o associazioni per aree agricole e forestali per il 10% pari a 296 milioni all’anno. Il Piano, e’ il messaggio che Clini promuove anche in Europa, e’ ”una misura infrastrutturale per la crescita sostenibile dell’Italia”. 

Per evitare la condanna della Corte di Giustizia per le discariche illegali, Clini ha deciso ”di proporre al Cipe un programma di ulteriori finanziamenti per le bonifiche dei siti che sono ancora sotto infrazione”, visto il rischio diun’ammenda di 56 milioni e una sanzione giornaliera di 256.819 euro per ogni giorno dopo la condanna. Ma dopo aver informato la Commissione e preparato la delibera ”potrebbe esserci anche una sospensione della notifica”.

Sul caso della gestione dei rifiuti nella Capitale, che l’Europa controlla da vicino, specie per il post-Malagrotta, il ministro spiega che ”sta cercando di capire perche’ a Colleferro, vicino la Capitale, vengono conferiti i rifiuti di altre Regioni e non quelli di Roma. E’ paradossale che questi ultimi vadano all’estero”. E paventa ”un provvedimento del governo” perche’ ”nessuno potrebbe accettare l’immagine che la capitale non sia in grado di gestire i rifiuti. L’Italia non puo’ permettersi di avere a Roma i rifiuti per strada. Cercheremo di evitare l’emergenza in tutti i modi’‘, rispettando le norme europee e le leggi italiane che sono una ”garanzia per i cittadini”; poi ”dobbiamo fare in modo che il ciclo passi dallo smaltimento alla valorizzazione industriale”.